AMERICA/PERU' - Il Papa a Lima: la corruzione è il“flagello sociale”che devasta il Continente latinoamericano

sabato, 20 gennaio 2018 papa francesco   chiese locali   corruzione   ambiente  

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Lima (Agenzia Fides)- La corruzione è il “virus sociale” che infetta i popoli e le democrazie latinoamericane. Essa si diffonde come “una forma – molte volte sottile – di degrado ambientale che inquina progressivamente tutto il tessuto vitale”. E tutto “ciò che si può fare per lottare contro questo flagello sociale merita il massimo della considerazione e del sostegno”. Lo ha detto Papa Francesco, nel discorso pronunciato il pomeriggio di venerdì 19 gennaio a Lima, nel cortile d'onore del Palacio de Gobierno, davanti al Presidente peruviano Pedro Kuczynsky, alle autorità peruviane, ai rappresentanti della società civile e al Corpo diplomatico.
Nel suo intervento, il Vescovo di Roma ha voluto segnalare la corruzione come una patologia sociale che contamina e debilita la convivenza civile in America Latina. Riferendosi alla specifica situazione peruviana, il Papa ha richiamato l'attenzione soprattutto sulla dilapidazione della terra “dalle risorse naturali, senza le quali non è possibile alcuna forma di vita”, chiamando in causa “un modello di sviluppo ormai superato ma che continua a produrre degrado umano, sociale e ambientale ". La devastazione dell'ambiente – ha rimarcato il Papa - purtroppo, è strettamente legata al degrado morale delle nostre comunità. Non possiamo pensarle come due questioni separate”. Come esempio delle aggressioni all'ambiente naturale che si trasformano in fattori di degrado umano e sociale, Papa Bergoglio ha indicato il fenomeno delle “estrazioni minerarie irregolari” che “sono diventate un pericolo che distrugge la vita delle persone; le foreste e i fiumi vengono devastati con tutta la loro ricchezza. Tutto questo processo di degrado implica e alimenta organizzazioni al di fuori delle strutture legali che degradano tanti nostri fratelli sottomettendoli alla tratta – nuova forma di schiavitù –, al lavoro irregolare, alla delinquenza”.

Per arginare e contrastare questi processi devastanti – ha suggerito il Papa nel su discorso – conviene “E questo richiede di ascoltare, riconoscere e rispettare le persone e i popoli locali come validi interlocutori” visteo che proprio loro “mantengono un legame diretto con il territorio, conoscono i suoi tempi e i suoi processi e sanno, pertanto, gli effetti catastrofici che, in nome dello sviluppo, stanno provocando molte iniziative.”.
Tra le risorse e i motivi di speranza per il futuro del Perù, il Papa ha anche fatto riferimento ai tesori di santità cristiana che hanno arricchito la vicenda storica del popolo peruviano: “Mi rallegra anche” ha detto il Successore di Pietro “un fatto storico: sapere che la speranza in questa terra ha un volto di santità. Il Perù ha generato santi che hanno aperto strade di fede per tutto il continente americano; per nominarne solo uno, Martino de Porres, il quale, figlio di due culture, mostrò la forza e la ricchezza che nasce nelle persone quando mettono l’amore al centro della loro vita”. (GV) (Agenzia Fides 19/1/2018).


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