AMERICA/NICARAGUA - Pedro Joaquín Chamorro: 40 anni dopo l’assassinio continua a ispirare i nicaraguensi

giovedì, 11 gennaio 2018 diritti umani   democrazia   politica   sviluppo   laici  
Pedro Joaquín Chamorro: 40 anni dopo l’assassinio continua a ispirare cristianamente i nicaraguensi

La Prensa

Pedro Joaquín Chamorro: 40 anni dopo l’assassinio continua a ispirare cristianamente i nicaraguensi

Managua (Agenzia Fides) – "Ricordiamo tutti Pedro Joaquín Chamorro come qualcuno vicino e preoccupato degli altri, specialmente per le persone più povere e sofferenti. Ha anche rischiato in molti momenti perché i nicaraguensi potessero vivere meglio, in una società democratica, giusta e libera. Pedro Joaquín sapeva come vivere e soffrire per gli altri. Un atteggiamento profondamente cristiano, che non dovrebbe sorprenderci, perché per nessuno è un segreto che alla base della sua coscienza sociale e del suo impegno professionale e politico c'è la sua formazione cristiana e il suo rapporto con la Chiesa e la sua dottrina sociale. Un cristiano è un appassionato della vita, capace persino di mettere a rischio la propria affinché altri possano avere vita; è qualcuno che porta sollievo, compassione e speranza ovunque vada. Un cristiano irradia gioia, diffonde libertà. Crea e sogna un nuovo mondo". Con queste parole il Vescovo ausiliare di Managua, Mons. Silvio José Baez, ha ricordato ieri sera Pedro Joaquín Chamorro, durante la celebrazione eucaristica per il 40° anniversario del suo assassinio, avvenuto il 10 gennaio 1978, che è stata presieduta dal Card. Leopoldo Brenes, Arcivescovo di Managua.
Pedro Joaquín Chamorro Cardenal (1924-1978) era un giornalista, scrittore e politico nicaraguense contrario al governo di Luis Somoza Debayle e alla dittatura di Anastasio Somoza Debayle. Direttore del quotidiano La Prensa è stato assassinato nel 1978. Dal 2012 è stato ufficialmente dichiarato Eroe nazionale del Nicaragua, con il titolo di "Martire delle libertà pubbliche", attraverso un decreto legislativo dell'Assemblea nazionale del Nicaragua. Fin dal giorno del suo omicidio era già onorato come martire dal popolo nicaraguense, senza distinzioni ideologiche o politiche. La sua vedova, Violeta Barrios de Chamorro, è stata presidente del Nicaragua dal 1990 al 1996.
"Oggi, quarant'anni fa, la sua morte ha fatto muovere le fondamenta del nostro paese. Gli è stata portata via la vita, ma ha lasciato una storia e un retaggio d'integrità ammirevole, radicata nei valori umani e cristiani permanenti, come la dignità umana, la giustizia sociale e la libertà, valori vissuti da lui attraverso un tenace impegno cittadino per aiutare a costruire un paese che ha combattuto e che continua a lottare per ‘tornare ad essere una repubblica’, come lui stesso ha detto. Uomo e cristiano. Padre e marito. Amico e cittadino. Avvocato e giornalista eccezionale. Politico integro. Vittima della forza irrazionale della violenza. Eroe nazionale. Oggi noi lo ricordiamo nel cuore del Risorto nella comunione della Chiesa" ha continua il Vescovo nell'omelia.
"Nel Vangelo che abbiamo ascoltato stasera, abbiamo visto che Gesù non conosceva l'indifferenza, ma era attratto dalle sofferenze degli altri e non ha esitato ad avvicinarsi per portare speranza e sollievo. Nella casa di Simone a Cafarnao, si avvicina a sua suocera, che è malata a letto, tenendole la mano la solleva (Mc 1,29-31). Il prendere la mano è un gesto di vicinanza e sostegno che vuole trasmettere nuova forza. Gesù è la mano che Dio tende a tutti gli uomini che hanno bisogno di forza, sostegno, compagnia e protezione. Questa è l'esperienza dei credenti lungo tutta la vita. Sostenuti per mano da Gesù, allungano la loro mano agli altri. La mano di Gesù si estende nella nostra. Quanto mancano mani fraterne impegnate nell'amore, mani che incoraggiano, sostengono e guidano gli altri! Ci sono già abbastanza mani che accumulano egoisticamente, che escludono o che maltrattano e uccidono impunemente. Abbiamo bisogno di mani che s'allungano per condividere, mani sincere che promuovono relazioni amichevoli, mani che infondono fiducia, tese con sincerità per accogliere chi pensa diverso e piene di carità per aiutare i più poveri e più sofferenti" ha commentato Mons. Baez riferendosi al brano del Vangelo.
"La vita e il pensiero di Pedro Joaquín Chamorro sono un punto di riferimento e un ideale ispiratore necessario per una nuova generazione di cittadini nicaraguensi che devono guidare il paese verso una democrazia matura, partecipativa, senza i difetti della corruzione, della colonizzazione ideologica, le pretese autocratiche e le demagogie di basso livello. Una nuova generazione di Nicaraguensi che superano l'indifferenza e la paura e si sforzano di costruire una società fondata sulla giustizia sociale e la libertà, l'uso responsabile dei beni della creazione e dello sviluppo sostenibile, nella fraternità, nell'inclusione sociale e nella pluralità ideologica" ha concluso Mons. Baez.
(CE) (Agenzia Fides, 11/01/2018)


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