AFRICA/UGANDA - Una speranza per bambini orfani e sieropositivi

sabato, 30 dicembre 2017 malattie   ordini religiosi   bambini   aids   istituti missionari  

Lira (Agenzia Fides) - Accogliere i bimbi sieropositivi per le vacanze natalizie, ascoltare le loro storie e le loro paure, scoprire il talento che c’è in loro e risvegliare le potenzialità che serviranno per affrontare la vita. E’ questo l’obiettivo del "Cosbel children", il campo estivo organizzato in occasione delle festività natalizie, che in Uganda coincidono con le vacanze estive, nella zona di Lira. “Ogni anno, dal 2010, cerchiamo l’ospitalità di una delle scuole chiuse per le vacanze e lì organizziamo il campo, che inizia due settimane prima del Natale e continua per altre tre settimane a gennaio”, racconta a Fides suor Maria Marrone, missionaria comboniana che vive in Uganda dal 1984. Quest’anno sono 245 i bimbi, dai 6 ai 10 anni, che partecipano al campo estivo. Provengono dalla diocesi di Lira e sono cattolici, protestanti e musulmani. Sono tutti sieropositivi dalla nascita e quasi tutti orfani affidati ai parenti. Con suor Maria ci sono 27 collaboratori ugandesi, maestri e studenti di scuola superiore, preparati e seguiti da una psicoterapeuta. Le attività ludiche e creative sono giornaliere: i bambini disegnano, fanno lavori con la carta pesta, imparano danze popolari e seguono un mini corso di teatro. “Durante il campo cerchiamo di conoscerli meglio - continua la missionaria- e poi li aiutiamo durante il resto dell’anno facendovisita a coloro che presentano particolari sofferenze umane e aiutando chi non riesce a sostenere le spese scolastiche. Spesso gli stessi parenti che li ospitano credono sia inutile mandare i bimbi a scuola, perché sono malati e credono che probabilmente moriranno. Quando chiediamo ai bimbi cosa vogliono fare da grandi loro ci guardano stupiti, perché credono che non ce la faranno a diventare grandi. Noi allora li rassicuriamo, gli diamo la speranza che è stata loro negata”. Stando ai dati pubblicati dall’Unaids, il programma delle Nazioni Unite per l’Hiv/Aids, in Uganda, su un totale di circa 35 milioni di abitanti, sono 1 milione e 400mila le persone affette dall’Hiv, di cui circa 130mila sono bambini di età compresa tra 0 e 14 anni.“Il campo estivo - conclude suor Maria – è un’esperienza di consolazione e di gioia per questi bimbi, a volte sono discriminati perché ammalati. Cerchiamo di risvegliare le forze positive che ci sono in loro: la gioia della vita, della creatività e con i gruppi di ascoltoproviamo a lenire le loro sofferenze. Negli anni abbiamo notato che la mortalità di questi bambini affetti da Hiv si è molto ridotta, ed è per noi bellissimo vederli crescere e migliorare le condizioni fisiche. Di quelli che abbiamo conosciuto in passato, alcuni sono oggi impegnati in lavori di artigianato. Adesso sono aiutano economicamente i nonni e gli zii che prima si prendevano cura di loro”. (ER) (Agenzia Fides 30/12/2017)


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