AMERICA/MESSICO - Le posadas tra fede, tradizione e solidarietà

domenica, 24 dicembre 2017 chiese locali   evangelizzazione   natale   solidarietà   fede   devozione popolare  

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Una posada

Città del Messico (Agenzia Fides) - Un uomo conduce per le briglie l'asino che porta la sua giovane sposa Maria, incinta, per le strade sterrate della Palestina. Un viaggio di vari giorni e varie notti li porterà dalla Galilea fino ai paraggi di Gerusalemme. Al calar della sera, Giuseppe bussa alla porta di locande e case, chiedendo alloggio - “buscando posada”. Ma non sempre le porte si aprono.
La scena si ripete, anno dopo anno, in ogni angolo del Messico e dei paesi dell'America Centrale. A rivivere l'avventura di Giuseppe e Maria durante le nove notti che precedono il Natale (tanto durò il viaggio, secondo la tradizione) sono le famiglie cattoliche messicane, che la sera passano di casa in casa, nel loro quartiere, chiedendo alloggio con un canto. Camminano con candele accese, e alla loro richiesta, gli abitanti della casa rispondono anche loro cantando. Una volta entrati da chi accoglie la posada, si prega con le litanie lauretane o con un rosario. Spesso, se la posada si celebra in parrocchia, si recitano le pastorelas: scenette giocose nelle quali si rappresentano le peripezie dei pastori diretti a Betlemme. Non può mancare il diavolo, che ce la mette tutta per scoraggiarli.
E, finalmente, il momento più atteso dai piccoli: si rompe la pignatta! Dai “cocci” escono noccioline, frutta e dolci. La serata si conclude con la distribuzione degli “aguinaldos” (i dolci e la frutta).
La tradizione è antica e vivissima. Risale alla fine del XVI secolo, quando alcuni frati agostiniani spagnoli, impegnati nell'evangelizzazione degli indios, pensarono di approfittare la festa pagana del gran dio Huitzilopoztli – che si celebrava proprio dal 7 al 26 dicembre - per catechizzarli.
Nel 1587, fra' Diego de Soria ottenne da papa Sisto V l'autorizzazione a celebrare messe di “aguinaldo” nei sagrati delle chiese dal 16 al 24 dicembre, arricchite dalla rappresentazione delle scene dell'Avvento. Dopo la messa, fuochi artificiali e la rottura della pignatta, elemento che dalla Cina era passato in Italia e da lì al Messico, con la variante della forma a sette punte, che rappresentano i sette peccati capitali. La celebrazione si arricchì ben presto con la tradizione francescana del presepe. Nel '700, sebbene si continuarono a realizzare nelle chiese, le posadas di quartiere si fecero frequenti e i canti popolari presero il posto della musica sacra.
Oggi sono una festa di tutti, con l'immancabile musica, a cui i giovani aggiungono danze.
Quest'anno, dopo i terremoti che hanno scosso il Paese, si sono moltiplicate ovunque le posadas solidali. Alex Moreno, docente di filosofia della Pontificia Università del Messico, racconta a Fides che, insieme a un centinaio di persone ne ha animata una a Ecatzingo, umile centro rurale a due ore da Città del Messico la cui chiesa è stata completamente distrutta dal sisma. (SM) (Agenzia Fides 24/12/2017)


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