ASIA/THAILANDIA - Un missionario: “La festa del Dio fatto carne ricorda che ogni essere umano porta il sigillo di Dio”

giovedì, 21 dicembre 2017 natale  

Chiangmaibest

Una immagine del defunto re Bhumipol Adulyadej

Bangkok (Agenzia Fides) – “Nel Natale sulla carne umana viene impressa una immagine indelebile che ha conseguenze incalcolabili. L’immagine di Dio ‘si stampa’ sulla natura umana e viceversa il marchio umano si ‘fissa’ sul Figlio di Dio. Con l’incarnazione di Gesù ogni essere umano viene riconosciuto ‘di Dio’. Ad essere onesti questa immagine era già esplicita fin dalla creazione: ‘Dio creò l’uomo a sua immagine’ (Gen 1,26). Il Natale di Gesù lo marca con maggior evidenza: ogni uomo-donna è di Dio perché porta nella carne l’aspetto di Gesù-Dio. E viceversa: Dio ‘appartiene’ a ciascun essere umano perché l’immagine umana, mediante Gesù, si fissa nel Padre. Oggi dimentichiamo o ignoriamo questo ‘sigillo’ incancellabile presente in ogni persona. Ben venga, ancora una volta, la festa del Dio fatto carne, incontro che nessuna legge umana potrà modificare”: lo dice all’Agenzia Fides don Attilio De Battisti, sacerdote fidei donum impegnato nel paese a Lamphun.
Il missionario collega il significato dell’Incarnazione a quanto si sta verificando oggi in Thailandia: recentemente, infatti, il Generale Prayuth Cha-ochoa, primo ministro della Thailandia, alla guida del paese dal colpo di stato del 2014, ha proposto di cambiare le immagini nella valuta nazionale. “Monete e banconote, infatti, portano tutte l’effige del Re Bhumibol Adulyadej cremato lo scorso ottobre (vedi Fides 4/10/2017). I promotori dell’iniziativa suggeriscono di sostituirla con l’immagine del nuovo regnante, Rama 10,” racconta don Attilio. “Sembra un progetto legittimo e ovvio, ma tocca i sentimenti più profondi dei cittadini, devotissimi al loro ‘padre’, il Re Rama 9”, continua il missionario. “Sebbene l’immagine del defunto Sovrano sia stata rimossa, per decreto, da tutti i luoghi governativi e sia stata sostituita da quella del figlio, Re Vajiralongkorn, la devozione all’ex-regnante resta scolpita nel cuore delle persone, nelle case, nei calendari, nelle monete”, rileva.
De Battisti spiega a Fides: “Questo fatto induce a riflettere su come una immagine sia così significativa per l’uomo. In essa vi si riconosce un valore, una memoria, un impegno, un atto di ossequio. Nel Vangelo si trova la controversa affermazione: “Date a Cesare ciò che porta l’immagine di Cesare e a Dio ciò che porta l’immagine di Dio” (Mt 22,21). Sembra che anche per Gesù la questione del ‘logo’ non sia banale. L’iscrizione e l’immagine impressa determina una specie di appartenenza alla matrice. Riconoscere il ‘marchio’ significa attribuire a esso onore e rispetto. Come se l’immagine attribuisca meriti, onore, diritti a chi la porta”. In questo senso, conclude, ogni essere umano è “marchiato” da Dio per l’eternità.
Intanto 16 dicembre, nella parrocchia di Chaehom, il Vescovo di Chiang Mai, Francis Xavier Vira Arpondratana ha ordinato prete Mark Jonchor Keoma, un giovane di 36 anni proveniente da Chaehom, uno dei villaggi della missione promossa dalle Chiese del Triveneto italiano. È il primo prete thailandese ordinato nella giovane parrocchia di Chaehom, nata nel 2000 e affidata ai sacerdoti fidei donum delle Chiese del Triveneto, tra i quali vi è don De Battisti. (AdB/AP) (21/12/2017 Agenzia Fides)


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