ASIA/IRAQ - A Mosul tornano “simboli” del Natale e luminarie, ma non i cristiani

martedì, 19 dicembre 2017 medio oriente   chiese orientali   jihadisti  

ankawa.com

Mosul (Agenzia Fides) – Nei negozi e per le strade di Mosul sono riapparsi luminarie e alberi di Natale, dopo che per anni gli addobbi tipici delle festività natalizie erano stati banditi dal regime imposto dai jihadisti dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh). Sui vetri e sulle pareti di qualche ristorante si affaccia anche la figura rassicurante di Babbo Natale. Ma sono ancora poche le famiglie cristiane tornate alle proprie case dopo che la città è stata sottratta al dominio di Daesh, e il riapparire di simboli e figure legati alle festività natalizie appare per lo più come un tributo alle tradizioni sociali e al desiderio di scrollarsi di dosso le rigidezze imposte alla popolazione negli anni del regime jihadista. I resoconti sul clima natalizio che si respira a Mosul, pubblicati su ankawa.com, riferiscono che chiese antiche come la “chiesa dell'orologio”, nel centro storico della città, permangono ancora in stato di rovina, e che la stragrande maggioranza dei cristiani costretti a fuggire negli anni del dominio di Daesh non sembrano propensi a far ritorno nelle loro abitazioni abbandonate, dopo che hanno trovato una nuova sistemazione a Erbil, a Dohuk o in alcuni villaggi della Piana di Ninive. “Mosul non è più la stessa senza i cristiani” ha dichiarato a alghadnews Nawfal al Akoub, governatore della provincia di Ninive, aggiungendo che le istituzioni hanno difficoltà a garantire le condizioni per il loro rientro in città. (GV) (Agenzia Fides 19/12/2017).


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