ASIA/INDONESIA - Violazione dei diritti umani sugli indigeni della Papua

mercoledì, 13 dicembre 2017 diritti umani   politica   società civile   violenza   minoranze etniche  

Manokwari (Agenzia Fides) - Una delegazione pastorale composta da tre membri della Conferenza cristiana dell'Asia (CCA) ha concluso di recente una visita nella provincia indonesiana della Papua occidentale, ascoltando storie sulle gravi violazioni dei diritti umani e sulla repressione nei confronti degli indigeni. Come appreso da Fides, la visita rientra nell’accompagnamento pastorale di Chiese e persone che vivono in situazioni vulnerabili in Asia. Durante la visita, che ha avuto una durata di quattro giorni, gli indigeni della Papua hanno condiviso con la delegazione storie di repressioni e sistematiche violazioni di diritti umani, inclusa l’approvazione di leggi che sopprimono la libertà di parola e di associazione.
“L’impunità per le violazioni dei diritti umani da parte della polizia e dei militari è motivo di crescente preoccupazione; la legge sull’Autonomia Speciale rappresenta un pesante fallimento, poiché non ha soddisfatto i bisogni primari degli indigeni della Papua Occidentale,” hanno detto i leader della comunità e i rappresentanti della società civile della provincia della Papua indonesiana, detta anche Irian jaya.
“Il governo indonesiano limita sistematicamente il diritto alla libertà di stampa e le iniziative dei papuani che si fanno avanti per monitorare le violazioni dei diritti umani. Molti indigeni vengono arrestati e detenuti per espressioni non violente della loro opinione politica. Affrontano costantemente discriminazioni e attacchi violenti. Le dimostrazioni pacifiche sono spesso disperse con la forza. In molti casi, i partecipanti, pur se pacifici, vengono arrestati, detenuti e torturati, mentre altri sono uccisi. Molti prigionieri e attivisti per i diritti umani sono morti durante la detenzione. Sono aumentate le denunce di torture e maltrattamenti di detenuti politici. I diritti civili, politici, economici, sociali e culturali vengono violati”.
“La visita della CCA in Papua Occidentale è stata un’opportunità per esprimere solidarietà agli indigeni della zona e ascoltare le loro rimostranze”, ha affermato il Vescovo protestante Daniel S. Thiagarajah dello Sri Lanka, membro della CCA.
Nel corso della visita ci sono stati anche incontri con membri del parlamento della Papua, l’ufficio del governatore, interazioni con membri della facoltà e studenti dell'Izaak Samuel Kijne Theological College e di altre scuole nonché con i leader di diverse chiese e comunità locali.
La delegazione si è recata anche in una clinica per malati di Aids e in altri centri e istituti sociali gestiti dalle comunità cristiane. Nel corso degli incontri, la delegazione CCA ha detto che la comunità internazionale dovrebbe farsi avanti ed esortare il governo indonesiano a fermare le violazioni dei diritti umani nel Paese, rispettare e proteggere la dignità umana dei Papuani occidentali. La Conferenza sostiene soluzioni politiche giuste, improntate al rispetto del diritto e della dignità delle popolazioni indigene e promuove un dialogo nazionale onnicomprensivo tra Papua e governo indonesiano.
La Papua occidentale è una terra ricca di oro e rame, ci sono la foresta pluviale tropicale e la barriera corallina. Tuttavia, la maggior parte degli indigeni continua a soffrire a causa della confisca delle loro terre ancestrali; le risorse naturali sono state sfruttate dai non-papuani stanziati attraverso le politiche migratorie promosse dal governo indonesiano nel corso degli anni. Circa l'80% degli indigeni papuani, i figli e le figlie originari della terra, ora vivono nella povertà, senza accesso a cure mediche, acqua potabile o istruzione. Sono costantemente sotto attacco da parte delle forze di sicurezza. Sul piano religioso, la popolazione è composta da cristiani protestanti (53,7%), musulmani (38,4%), cattolici (7%), induisti (0,11%) e buddisti (0,08%). (SD) (Agenzia Fides 13/12/2017)


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