AMERICA/STATI UNITI - La fiamma della Madonna di Guadalupe riaccende le speranze sul programma migratorio DACA

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La fiamma della Madonna di Guadalupe riaccende le speranze sul programma migratorio DACA

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La fiamma della Madonna di Guadalupe riaccende le speranze sul programma migratorio DACA

New York (Agenzia Fides) – La maratona guidata dalla torcia della Madonna di Guadalupe ha riaperto la discussione sul programma DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals): ieri, 12 dicembre, la città di New York è stata percorsa dalla maratona dedicata alla Madonna di Guadalupe, nel giorno della sua festa, che ha portato la torcia partita dal Messico il 17 settembre.
L'Asociación Tepeyac, che organizza l'evento dal 2001 aveva fissato l'arrivo della fiamma Guadalupana per la mattina presto a Washington Heights, quartiere di New York, da dove è partita la maratona che ha attraversato gran parte della città con moltissimi partecipanti, per lo più giovani messicani, latinoamericani o figli di questi che ormai risiedono negli Stati Uniti.
"E' una fiamma ardente di speranza" si leggeva nei manifesti portati da un gruppo di partecipanti alla maratona, che ha radunato i devoti della Madonna di Guadalupe a New York, fino alla Cattedrale di San Patrizio, dove Mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Monterrey, Nuevo León (México), venuto espressamente per la circostanza, ha celebrato l'Eucaristia.
Nell'omelia il vescovo ha sottolineato la fiducia che i cristiani devono avere verso Dio e la Madonna, con la speranza che tutti i migranti riusciranno ad avere la pace, che si può trovare solo in una famiglia che vive con fede e amore. Ha poi incoraggiato i giovani, in modo particolare i "dreamers", che attendono la risposta delle autorità per vivere finalmente tranquilli e sereni negli Stati Uniti. Dopo la Messa, l'Associazione Casa Puebla ha organizzato una grande festa tipica, per rendere omaggio alla Vergine Patrona delle Americhe.
La festa della "Guadalupana" celebra l'apparizione della Vergine all’indigeno San Juan Diego nella collina di Tepeyac, in Messico, e la maratona ha scelto quest’anno la problematica del Daca per proporla come riflessione a tutti i partecipanti e a quanti vedevano passare i maratoneti.
Venerdì scorso, 8 dicembre, la Corte Suprema Usa ha deliberato permettendo di mantenere per il momento segreti i documenti relativi alla decisione di porre fine o meno al programma migratorio Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), che protegge dall’espulsione 800.000 persone arrivate negli Stati uniti illegalmente da bambini e noti come “dreamers” (sognatori). La decisione di venerdì è temporanea, in attesa che i giudici esaminino il caso in modo più dettagliato, ma va nella direzione sperata da Trump che all’inizio di settembre aveva annunciato la fine del DACA, voluto da Obama.
Il caso ha suscitato l’immediata reazione di diverse istituzioni come la Chiesa cattolica (vedi Fides 6/09/2017) qualificandola come una mossa "riprovevole" e "straziante". La Conferenza Episcopale degli USA ha deplorato la decisione come "un momento che spezza il nostro cuore nella nostra storia, che mostra l'assenza di misericordia e di buona volontà, e una visione miope del futuro".
In un comunicato dai toni forti, i Vescovi avevano scritto: “esortiamo il Congresso ad adottare una legislazione e ad andare avanti prontamente per garantire una vera protezione ai dreamers una volta per tutte, insieme a tanti altri giovani di buona volontà, Noi continueremo ad offrire accoglienza e sostegno a questi giovani meritevoli, e non ci fermeremo nel sostenere la loro protezione permanente e l'eventuale cittadinanza" (vedi Fides 11/10/2017).
(CE) (Agenzia Fides, 13/12/2017)


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