AMERICA/COLOMBIA - “Chiediamo una civiltà più fraterna”: i politici cattolici dell'America Latina

martedì, 5 dicembre 2017

Bogotà (Agenzia Fides) – “La piaga della corruzione è la più dannosa per i nostri popoli dell’America Latina, la corruzione pubblica erode le società, l'ingiustizia e la manzanza di unità crescono nei paesi industrializzati, la globalizzazione dell'economia porta chiaramente alla mancanza di solidarietà delle nostre società. Chiediamo una nuova civiltà, la civiltà della fraternità": lo ha detto Gabriela Alejandra Castellanos, direttore esecutivo del Consiglio nazionale anticorruzione dell'Honduras, durante una delle relazioni presentate all’Incontro dei cattolici con responsabilità politiche al servizio dei popoli Latinoamericani, che si è svolto dal 1° al 3 dicembre, presso la sede della Conferenza episcopale colombiana, a Bogotá, organizzato dalla Pontificia Commissione per l'America Latina (CAL) e dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM).
“In questo incontro a porte chiuse e non di carattere pubblico, 95 ospiti tra cardinali, arcivescovi, vescovi, sacerdoti e laici che esercitano o hanno ricoperto cariche politiche nei loro paesi – secondo le informazioni inviate a Fides da padre Rigoberto Pérez, Segretario esecutivo del Dipartimento Comunicazione del Celam -, hanno avuto un profondo dialogo per guidare la ricerca del bene comune della società, scambiandosi esperienze, testimonianze e riflessioni sulle responsabilità politiche al servizio delle popolazioni latinoamericane”.
All'apertura dei lavori, Papa Francesco, in un videomessaggio, ha esortato i partecipanti a dare vita ad “un dialogo in cui la comunione tra persone della stessa fede sia più decisiva delle legittime opposizioni delle scelte politiche". Sottolineando che la politica “è un'alta forma di carità, ... non è al servizio delle ambizioni individuali”, il Papa ha affermato che è necessario "che i laici non siano indifferenti agli affari pubblici, né aspettino le direttive ecclesiastiche per combattere per la giustizia e per forme di vita più umane per tutti".
Dieci anni dopo il documento di Aparecida, la Chiesa in America Latina ha grande consapevolezza dell'importanza della presenza e del contributo dei cattolici alla vita politica e pubblica, da qui la necessità di affrontare questa realtà in un modo inedito. "L'idea dell'incontro - ha spiegato il Card. Ouellet, Presidente della CAL, ai media – è emerso nel marzo 2016, nella sessione plenaria della CAL, in quell'occasione il Papa scrisse una lettera ufficiale per stimolare questo impegno dei cattolici nella vita politica e pubblica, ricordando che i Pastori devono accompagnare, sostenere, formare coloro che hanno queste responsabilità dirette come laici, ma rispettandone l'autonomia, senza cadere nel clericalismo e dettare le opzioni politiche che devono seguire".
“Questo incontro - ha detto il Segretario generale del CELAM, Mons. Juan Espinoza dopo la fine dell'evento - ha permesso a politici e religiosi di riconoscersi come fratelli e definire un obiettivo comune che è quello di costruire un mondo migliore”. Tra le conclusioni dell'incontro, secondo un comunicato inviato a Fides dal Dipartimento Comunicazione del Celam, è stata evidenziata la necessità di una formazione politica dei giovani e la ripetizione di questi incontri a livello nazionale. Inoltre sono stati discussi temi come: cultura della vita, famiglia, educazione, inclusione sociale, migrazioni, sviluppo con equità, ecologia integrale, cultura dell'incontro, riconciliazione e pace. Allo stesso tempo, è stata analizzata la situazione politica di paesi come il Venezuela, l'Honduras e la Colombia, per quanto riguarda il processo di pace, i dialoghi con le FARC e l'ELN. (LG) (Agenzia Fides, 05/12/2017)


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