ASIA/MYANMAR - Una traccia di misericordia in una nazione buddista: l'eredità di Francesco

lunedì, 4 dicembre 2017 pace   papa francesco   riconciliazione   diritti umani   minoranze etniche   minoranze religiose   chiese locali   giustizia   visita pastorale  

CNS

Yangon (Agenzia Fides) - Papa Francesco ha lasciato una traccia evangelica di compassione e di misericordia in una nazione a maggioranza buddista. La popolazione birmana ha percepito con chiarezza il suo messaggio di pace e riconciliazione: è quanto resta della visita di Papa Bergoglio in Myanmar, come rimarcano all'Agenzia Fides leader e fedeli cattolici che hanno partecipato e seguito i diversi momenti del viaggio apostolico.
Spiega all’Agenzia Fides Joseph Kung Za Hmung, laico cattolico, fondatore del servizio cattolico birmano di mass-media e web “Gloria Tv”: “L’atmosfera nella comunità cattolica oggi è di grande entusiasmo. Siamo davvero felici per questo storico evento. La piccola Chiesa birmana si è sentita davvero sostenuta e incoraggiata da Pietro, che è giunto a far visita a una periferia. Soprattutto i giovani sono stati particolarmente colpiti. Sono la nostra speranza e tutta la Chiesa birmana beneficerà di questo rinnovato entusiasmo, nel donare alla nazione il Vangelo della riconciliazione, della guarigione e della pace”.
Un secondo livello dell'impatto della visita di Francesco è quello del dialogo interreligioso: “L'incontro con i leader buddisti, nel tempio buddista di Yangon, ha lasciato il segno nell'opinione pubblica. I leader buddisti oggi dicono di aver apprezzato molto l'atteggiamento rispettoso del Papa che non è venuto a imporre alcunché, ma che è venuto a dare la sua testimonianza di uomo di Dio, di uomo di dialogo e di pace, di leader spirituale che riconosce la dignità di ogni essere umano che incontra”.
Infine il valore prettamente “politico” della visita: "La presenza del Papa - conclude Joseph Kung Za Hmung - ha avuto anche un valore politico perché con le autorità civili si è parlato di inclusione delle minoranze, di processo di pace, di guarire le ferite della nazione, nella prospettiva di costruire il bene comune, e nel rispetto dei diritti umani. Questo messaggio evangelico ha un impatto di natura politica, che è stato portato con delicatezza e insieme con chiarezza. Auspichiamo possa avere un effetto concreto nella conferenza di dialogo tra il governo e le minoranze etniche, ad esempio”, ma anche in altri ambiti della vita pubblica, “come sulla costruzione della democrazia, perché la nazione si ispiri sempre a principi di giustizia, pace e sviluppo uguale per tutti”. (PA) (Agenzia Fides 4/12/2017)


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