AMERICA/NICARAGUA - “Non parliamo di votare o astenersi, serve consapevolezza” sottolinea Mons. Baez

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“Non parliamo di votare o astenersi, serve consapevolezza” sottolinea Mons. Baez

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“Non parliamo di votare o astenersi, serve consapevolezza” sottolinea Mons. Baez

Managua (Agenzia Fides) – “Noi Vescovi non parliamo di votare o di astenersi. Il messaggio che vogliamo mettere in evidenza rivolgendoci ai fedeli cattolici e alla popolazione, è che il problema in Nicaragua non è principalmente elettorale, è istituzionale, la radice è la mancanza di consapevolezza dei cittadini” ha affermato Mons. Silvio José Báez Ortega, O.C.D., Vescovo ausiliare di Managua, parlando alla stampa locale. Manca meno di una settimana alle elezioni municipali nel paese, fissate al 5 novembre, e il Vescovo ha voluto nuovamente richiamare il tema centrale del Messaggio della Conferenza Episcopale del Nicaragua (CEN) pubblicato per la scadenza elettorale (vedi Fides 23/10/2017).
Nel messaggio, approvato all'unanimità, "i Vescovi osservano che la maggior parte dei problemi in questo settore rimangono gli stessi di cui abbiamo parlato già nel 2012, prima delle elezioni comunali di quell'anno; e anche nel documento preparato per l’incontro con il Presidente della Repubblica il 21 maggio 2014" ricorda Mons. Baez. In quella occasione il Presidente Ortega ha incontrato i Vescovi per la prima volta dal suo ritorno al potere nel 2007, e i Vescovi gli lessero un documento in cui descrivevano un fenomeno di "regressione autoritaria nel Nicaragua", in cui è stato determinante il ruolo del Consiglio Supremo Elettorale, "che non ha esercitato le sue funzioni con responsabilità e onestà", come si legge nel testo della CEN (vedi Fides 22/05/2014).
Il testo di 14 pagine, intitolato "Alla ricerca di nuovi orizzonti per un Nicaragua migliore", pubblicato anche da Fides, segnalava i principali problemi del paese per una riflessione seria e matura. "Noi non possiamo, né vogliamo, sostituire lo Stato; tuttavia non possiamo né dobbiamo restare ai margini della storia nella ricerca e nella costruzione di una società più giusta e pacifica…" concludeva il documento.
Nel testo del 2014 si leggeva ancora un invito al Presidente: "Chiediamo con tutto il rispetto di dare la sua parola d'onore per assicurare al Nicaragua, nel 2016, un processo elettorale presidenziale completamente trasparente e onesto, con nuovi e onorevoli membri a dirigere il Consiglio Supremo Elettorale, in cui deve risplendere, senza alcun dubbio, la volontà popolare". Oggi, commenta Mons. Baez, i problemi descritti anziché essere risolti "piuttosto sono peggiorati".
In questi giorni i Vescovi si sono nuovamente pronunciati, ma "è un errore credere che questo documento sia un invito a votare, oppure sia una propaganda di astensione – precisa Mons. Baez Ortega -. Il messaggio della Conferenza Episcopale è rivolto, in primo luogo, agli uomini e alle donne che costituiscono la comunità della Chiesa cattolica. Ma la Chiesa non vive per se stessa, vive per la società, nella società, per il mondo; la Chiesa è il sacramento del regno, che vive i dolori, le speranze, le gioie, le preoccupazioni dell'umanità, quindi possiamo aggiungere anche ‘gli uomini e le donne del Nicaragua di buona volontà’, perché ci sono molte persone che lottano, sognano la giustizia, la verità, anche se non condividono la nostra fede. Così il documento ha un pubblico più ampio. Il testo è eminentemente pastorale, con una forte base spirituale, ma ha una risonanza sociale e politica, senza dubbio”.
Il Vescovo ausiliare di Managua mette ancora in evidenza: “Abbiamo usato la parola cittadini due volte nel documento: ‘i cittadini responsabili, essere cittadino fedele è una virtù’, perché è importante il problema della consapevolezza dei cittadini. Volevamo che il documento avesse un attimo di respiro, un orizzonte più largo: qui stiamo invitando tutti, tutti i nicaraguensi, a prendere coscienza di questa responsabilità e a risolvere i grandi problemi del paese che sono nelle mani di tutti, ecco perché la parola chiave è cittadinanza”.
(CE) (Agenzia Fides, 31/10/2017)


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