ASIA/INDONESIA - Nuova legge per contrastare e sciogliere i gruppi radicali: “Un passo per il bene comune”

venerdì, 27 ottobre 2017 diritti umani   minoranze religiose   violenza   islam   islam politico   estremismo   bene comune   società civile  

Giacarta (Agenzia Fides) – L’Indonesia ha approvato una nuova legge che autorizza il governo a sciogliere organizzazioni di massa che minacciano l'ideologia della Pancasila (i cinque principi alla base della nazione) e la Costituzione nazionale. Il provvedimento è stato promosso e fortemente voluto dal governo del presidente Joko Widono per arginare la presenza e l’azione di gruppi islamici radicali che nei mesi scorsi hanno fatto sentire la loro voce e la loro influenza nella società, propagando idee (come la promozione della sharia e del Califfato) contrarie all’architettura della nazione indonesiana.
Mentre migliaia di musulmani provenienti da vari gruppi estremisti, hanno organizzato una manifestazione di protesta all'esterno del Parlamento di Giacarta, i legislatori indonesiani hanno approvato la legge il 24 ottobre scorso. Sette partiti politici sui dieci presenti in Parlamento hanno dato un voto favorevole al provvedimento, mentre tre lo hanno respinto o hanno chiesto una ulteriore revisione.
Secondo le nuove disposizioni, l’esecutivo avrà il potere di intervenire, mettere al bando e sciogliere “organizzazioni di massa” direttamente, senza passare per la via di un ricorso giudiziario davanti a un tribunale. In precedenza, infatti, nel diritto indonesiano era previsto si dovesse attendere il verdetto di un giudice per poter sciogliere un gruppo della società civile. L’esecutivo aveva utilizzato tale disposizione, nella precedente versione, a luglio scorso, per denunciare e chiedere lo scioglimento del gruppo radicale islamico “Hizbut Tahrir Indonesia” (HTI), accusato di minacciare l'unità nazionale del paese, in quanto sostenitore del Califfato islamico.
P. Benny Susetyo, sacerdote cattolico impegnato come Segretario nazionale del Consiglio Nazionale del “Setara Institute”, noto centro studi promotore dei diritti umani, accogliendo con favore la decisione del Parlamento, dice a Fides: “Quando le organizzazioni di massa sono contro la Pancasila devono essere automaticamente sciolte perché non sono conformi alle norme che regolano la convivenza nella nostra nazione”. P. Susetyo, che è tra i membri dello speciale Comitato presidenziale per lo sviluppo della Pancasila, rileva che “in qualsiasi nazione un'organizzazione che si opponga all'ideologia fondamenta dello stato sarebbe sciolta in quanto sovversiva. Questo provvedimento non è contrario ai diritti umani e alla libertà di associazione poiché i diritti umani non possono ridurre o ledere il bene comune”. Secondo il sacerdote, nel dibattito pubblico “si deve tenere presente la necessità di mantenere l'integrità della nazione”.
P. Benny Susetyo conclude. “Ora bisogna obbedire alla legge. Non vedo in questo provvedimento un attacco o un danno per i diritti umani o per la libertà di associazione”. (PCP- PA) (Agenzia Fides 27/10/2017)


Condividi:
diritti umani


minoranze religiose


violenza


islam


islam politico


estremismo


bene comune


società civile