AMERICA/NICARAGUA - Dobbiamo diventare protagonisti del nostro paese: i Vescovi per le elezioni del 5 novembre

lunedì, 23 ottobre 2017 politica   elezioni   vescovi   conferenze episcopali  
Dobbiamo diventare protagonisti del nostro paese: i Vescovi per le elezioni del 5 novembre

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Dobbiamo diventare protagonisti del nostro paese: i Vescovi per le elezioni del 5 novembre

Matagalpa (Agenzia Fides) – A quindici giorni dalle elezioni comunali, fissate per il 5 novembre, i Vescovi del Nicaragua pubblicano un messaggio in cui affermano che nulla è cambiato nel sistema elettorale del paese, tuttavia invitano i cittadini ad essere protagonisti e a decidere il futuro della loro nazione. "Noi Vescovi della Conferenza Episcopale (CEN) riteniamo che la maggior parte dei problemi in questo settore rimangano gli stessi di cui abbiamo già parlato nel comunicato del 26 settembre 2012 (n.5) e nel documento emerso nel dialogo con il Presidente della Repubblica il 21 maggio 2014 (n.39)" si legge nel documento della CEN pervenuto a Fides.
"Lo scoraggiamento porta a rifugiarsi in se stessi, a creare una bolla di autoprotezione che finisce nella cecità sociale. Non dobbiamo aspettare di arrivare a situazioni estreme per risvegliare la consapevolezza della responsabilità sui temi politici e sociali" prosegue il testo.
Il linguaggio dei Vescovi è chiaro e diretto per descrivere la situazione: "La demoralizzazione di un popolo porta all'apatia, a lasciare che siano gli altri a decidere; non dimentichiamo mai che siamo noi, il popolo del Nicaragua, ad avere l'ultima parola e decidere l'orizzonte che il paese deve assumere. La forza che riesce a trasformare una società è quella del popolo che, incoraggiato dalla giustizia e dalla libertà, costruisce nelle virtù del bene comune, della verità e della giustizia sociale. Siamo protagonisti e non spettatori!". Quindi proseguono: “Nel contesto del mondo attuale, in cui la politica gode di scarsa stima, ci servono con urgenza politici che servano con misericordia e, citando Papa Francesco, smascherino il fatto che la politica è fatta solo di predatori".
Il documento conclude ricordando che "l'esercizio dell'autorità, inteso come servizio nell'amore, è la chiave di una riforma della politica del Nicaragua che diventerà realtà nelle strutture comunitarie e d'inclusione". Infine invita tutti alla preghiera per questo evento politico: "La forza della preghiera può guidare la storia, quindi invitiamo i nostri sacerdoti, religiosi e fedeli a dedicare, nei giorni che portano alle elezioni, giornate di preghiera a livello parrocchiale".
Mons. Silvio Báez, Vescovo ausiliare di Managua, riguardo al messaggio della Conferenza Episcopale, spiega a Fides che la cittadinanza deve decidere il proprio futuro, "questo è il cuore del documento, perché il problema del Nicaragua non è elettorale, ma è la mancanza di consapevolezza dei cittadini". "Invitiamo tutti a non essere spettatori della realtà, questo è anche un invito al discernimento politico, per non permettere che i predatori politici continuino a dominare il Nicaragua e che sia il popolo stesso a decidere con saggezza, attento ai segni della storia, per recuperare quello che abbiamo perso nel paese: la capacità di esercitare il diritto cittadino" ha detto
Mons. Báez, sottolineando che nel paese "non esistono condizioni che garantiscano processi elettorali equi, onesti e trasparenti", quindi la decisione di votare o meno "è qualcosa che rimane nella coscienza di ogni cittadino".
(CE) (Agenzia Fides 23/10/2017)


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