ASIA/INDONESIA - Contribuire alla convivenza: l’Arcivescovo di Giacarta incontra il leader del Parlamento

lunedì, 9 ottobre 2017 politica   religione   cristianesimo   minoranze religiose   diritti umani   giustizia   pace   dialogo  

Giacarta (Agenzia Fides) - Contribuire alla convivenza sociale e religiosa e impegnarsi insieme – la politica e le varie comunità religiose – per la fratellanza tra le diverse anime e componenti della pluralistica società indonesiana: questo il tema del recente incontro tra l'Arcivescovo di Giacarta, Ignazio Suharyo, e Zulkifli Hasan, Presidente della Assemblea Consultiva del Popolo, camera del Parlamento che, nel sistema politico indonesiano, ha il potere legislativo.
Come appreso da Fides, Zulkifli Hasan ha detto: “Oltre ogni differenza, la nostra bandiera indonesiana, con i suoi colori rosso e bianco, rimane la stessa: l'Arcivescovo Suharyo e io abbiamo concordato nel desiderio e nel compito di ricucire il nostro drappo rosso e bianco che attualmente rischia di essere strappato a causa del reciproco sospetto e pregiudizio”. Le fisiologiche differenze presenti nella società indonesiana possono essere risolte, ha aggiunto, “nella originale modalità indonesiana, fatta di ospitalità, incontro e dialogo”.
L'Arcivescovo Suharyo ha ringraziato Zulkifli Hasan e ha concordato sul fatto che l'unione tra le diverse componenti della nazione è importante e resta cruciale per il progresso e lo sviluppo del paese: “Dobbiamo mantenere la nostra comunione. L'esercito e la polizia indonesiana devono anche lavorare in solidarietà per la nostra bandiera Rossa e bianca, così come tutte le altre componenti sociali”, ha dichiarato l’Arcivescovo, ribadendo “l'impegno per l'uguaglianza e la prosperità per tutti”.
Il sacerdote cattolico p. Benny Susetyo, consigliere speciale del Comitato presidenziale per lo sviluppo della Pancasila, ha riferito a Fides che “l' incontro è stato importante per ribadire il lavoro comune per la fratellanza e la convivenza. Il Presidente dell'assemblea ha il compito precipuo di tenere i contatti con tutti i ‘figli della nazione’, cioè con tutte le comunità e le parti della società: questo fa parte dell'attuazione della Pancasila”. “Non ci sono dunque altre interpretazioni valide di questo incontro” ha rimarcato a Fides il sacerdote, allontanando ogni altra speculazione.
La Chiesa cattolica in Indonesia si è sempre distinta per la tutela del Pancasila, soprattutto oggi, in una fase in cui la sfida del radicalismo islamico cerca di mettere in subbuglio e polarizzare la società. Di recente alcuni gruppi radicali islamici hanno tentato di screditare i cristiani indonesiani affermando che, data la dottrina sulla Trinità, questi non rispettano il primo dei cinque principi della Pancasila (“la fede nell’unico Dio”) e sarebbero invece dei “politeisti”. L'accusa è stata respinta sdegnosamente come "falsa e strumentale" dai leader cristiani indonesiani.
Circa l’87% dei 258 milioni di cittadini indonesiani si identificano come musulmani (la maggior parte sunniti, con minoranze sciite). I cristiani protestanti sono circa il 7%, i cattolici sono circa il 3%, gli indù meno del 2%. (PA-PP) (Agenzia Fides 9/10/2017)


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