AFRICA/EGITTO - Le famiglie dei “Martiri di Libia” chiedono al governo conferme sull'annunciato ritrovamento dei corpi dei loro congiunti

venerdì, 6 ottobre 2017

CoptsToday

Minya (Agenzia Fides) – I familiari dei 21 copti sgozzati in Libia nel 2015 dai jihadisti affiliati al sedicente Stato Islamico (Daesh hanno rivolto al ministero degli esteri egiziano la richiesta urgente di avere conferma del ritrovamento dei resti mortali dei propri congiunti, annunciato lo scorso 28 settembre dal Procuratore generale libico Al Sadiq al Sour (vedi Fides 29/9/2017). Nel messaggio, rilanciato dai media locali, i familiari delle vittime della strage esprimono il timore che qualcuno possa giocare con i sentimenti più intimi delle persone con il solo intento di lanciare annunci ad effetto e attirare l'attenzione mediatica, mortificando il desiderio dei familiari delle vittime di poter seppellire e onorare in modo degno i propri cari.
Il 28 settembre, il Procuratore libico Al Sadiq, durante una conferenza stampa, aveva annunciato l'individuazione del luogo in cui erano stati seppelliti i resti mortali dei 21 cristiani copti sgozzati dai jihadisti nel febbraio 2015. Da quel momento – si legge nell'appello rivolto dai familiari dei martiri al governo - “tutti hanno cominciato a pregare chiedendo che i corpi dei martiri possano presto tornare in Egitto, alla loro Chiesa, e diventino una benedizione per tutto il Paese”. Ma da allora, non è stato fornito dalle autorità libiche e da quelle egiziane nessun indizio certo del ritrovamento annunciato. Sui media dei due Paesi sono iniziate a circolare una girandola di supposizioni e indiscrezioni contraddittorie, comprese alcune che di fatto smentivano l'annuncio dato dal Procuratore libico in conferenza stampa. I familiari dei martiri, nel loro appello, esprimono il sospetto di vedere i propri sentimenti più profondi offesi da giochi politici oscuri e spietati.
Nel febbraio 2015 la strage dei 21 copti egiziani fu rivendicata dai jihadisti con la diffusione in rete di un macabro video che ritraeva le fasi della decapitazione collettiva. Ad appena una settimana dal loro barbaro eccidio, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II decise di iscrivere i 21 martiri sgozzati dal sedicente Stato islamico in Libia nel Synaxarium, il libro dei martiri della Chiesa copta, stabilendo che la loro memoria fosse celebrata il 15 febbraio. (GV) (Agenzia Fides 6/10/2017)


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