ASIA/IRAQ - Il leader curdo Barzani scrive ai cristiani: nel Kurdistan indipendente sarete finalmente al sicuro

lunedì, 7 agosto 2017 curdi   medio oriente   chiese orientali   nazionalismi   massacri  

Ankawa.com

Erbil (Agenzia Fides) – Adesso che la nazione del Kurdistan “sta intraprendendo passi verso l'indipendenza, le esigenze e i diritti dei fratelli e delle sorelle cristiani in Kurdistan saranno protetti a tutti i livelli, e così la fraternità e la convivenza nel Kurdistan saranno più solidi”. Con queste parole il leader curdo Masud Barzani, al momento Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, si è rivolto a tutti i membri delle comunità cristiane autoctone storicamente insediate nelle aree dell'attuale Iraq settentrionale. L'intento evidente di Barzani è quello di guadagnare l'appoggio dei cristiani di quei territori alla proclamazione di indipendenza del Kurdistan, tema sul quale il governo della Regione autonoma del Kurdistan iracheno ha indetto unilateralmente un referendum, che dovrebbe tenersi il prossimo 25 settembre. L'occasione utilizzata da Barzani per inviare ai cristiani il suo messaggio rassicurante è quantomai evocativa: in questi giorni si commemorano infatti i massacri perpetrati nel 1933 dai soldati di quello che allora era il Regno dell'Iraq contro cristiani caldei, armeni e soprattutto assiri, accusati di coltivare disegni separatisti. Nel messaggio di Barzani, quei massacri di 84 anni fa vengono in qualche modo accomunati alle violenze più recenti inflitte alle popolazioni della regione dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh): "L'unica medicina per tutti i nostri dolori e l'unica garanzia per assicurare che i disastri non si ripetono è camminare verso l'indipendenza", ha scritto Barzani nel messaggio ai cristiani diffuso domenica 6 agosto. “In occasione dell'84esimo anniversario di quel disastro, che coincide con il terzo anniversario dell'attacco brutale di Daesh a fratelli e sorelle cristiani e di altre comunità nella piana di Ninive” ha aggiunto uil leader curdo “io ripeto che i fratelli e le sorelle cristiani, insieme a a quelli di tutte le altre comunità del Kurdistan, nel passato, nel presente e nel futuro hanno condiviso e condividono tempi di dolore e tempi favorevoli, essendo coinvolti nel medesimo destino”. (GV) (Agenzia Fides 7/8/2017).


Condividi: