AFRICA/TOGO - Il Togo può diventare un nuovo Rwanda? la comunità internazionale deve prendersi le proprie responsabilità” dicono fonti della Chiesa locale

sabato, 30 aprile 2005

Lomé (Agenzia Fides)- “Siamo sull’orlo di un vulcano come quello del Rwanda del 1994. Cosa aspetta la comunità internazionale a intervenire prima che sia troppo tardi” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa del Togo. “Ognuno si prenda le proprie responsabilità. Specie quei paesi che da anni hanno una forte relazione con il Togo e il suo governo” proseguono le fonti di Fides. “Lo spettro di un conflitto etnico non è lontano. La frustrazione accumulata in anni di dittatura rischia ora di trasformarsi in odio, che va ad alimentare lo scontro di tutti contro tutti”.
Per mediare nella crisi una delegazione congiunto dell’Unione Africana e della Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest si è recata oggi, 30 aprile, a Lomé. L’opposizione si è dichiarata favorevole a incontrare le delegazione ma la comunità internazionale deve mettere in essere un sistema d’arbitraggio delle contestazioni sullo scrutinio al fine di pacificare il paese. Il 28 aprile, la coalizione dei partiti di opposizione in Togo ha chiesto l'annullamento delle elezioni presidenziali di domenica 24 aprile sostenendo che vi sono stati massicci brogli e migliaia di schede falsificate infilate nelle urne. Il 26 aprile la commissione elettorale nazionale aveva assegnato la vittoria al candidato del partito governativo, Faure Gnassingbé Eyadéma, con il 60% dei voti, contro il 38% del candidato dell'opposizione, Emmanuel Akitani Bob. Akitani aveva subito proclamato di essere lui il nuovo presidente del Togo. I risultati del voto devono essere ancora certificati dalla Corte Costituzionale.
Secondo l’Ambasciata degli Stati Uniti a Lomé, gli scontri degli ultimi giorni avrebbero provocato almeno un centinaio di morti. I feriti ammonterebbero ad alcune centinaia, e vi sarebbero anche un imprecisato numero di dispersi. Secondo il rapporto della rappresentanza diplomatica statunitense, che cita fonti della locale Croce Rossa, i morti sarebbero stati una trentina soltanto nella località di Atakpame, al nord, e i feriti più di 135.
Nella capitale la situazione è parsa nelle ultime ore divenire meno incandescente, ma l'atmosfera resta pur sempre tesissima, come dimostra l'assalto sferrato ieri, 29 aprile contro la sede cittadina del Goethe Institute. (L.M.) (Agenzia Fides 30/4/2005 righe 33 parole 369)


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