Aysen (Agenzia Fides) – "In Patagonia diciamo sempre che siamo uniti nei buoni e nei cattivi momenti, in quelli difficili. Uniti alle famiglie di Jorge e Enrique, ai minatori, alle autorità, all'impresa, all'intera popolazione": con queste parole, Mons. Luigi Infanti della Mora, O.S.M., Vescovo del Vicariato Apostolico di Aysén ha incoraggiato i partecipanti ad una Messa celebrata per i minatori che sono rimasti intrappolati sottoterra ormai 18 giorni fa. Secondo la nota pervenuta a Fides, la celebrazione è stata molto sentita dai tanti presenti: familiari, autorità e membri del gruppo che continua a lavorare per arrivare al posto dove sono sepolti.
Alla fine della celebrazione, il generale Fernando San Cristóbal, a capo del gruppo di soccorso, ha detto: "Purtroppo è impossibile trovare vivi Jorge Sánchez e Enrique Ojeda. Dopo 18 giorni di sforzo instancabile, la squadra impegnata continuerà a lavorare in prima linea, fino ad esaurire tutte le risorse. Purtroppo le analisi di vari esperti, basate sull'uso di diverse tecniche, ci permettono di assicurare, con tutta la responsabilità e il rispetto dovuto, che non possono essere trovati vivi. Chiediamo ai media di essere rispettosi di questo momento di dolore".
Il caso dei due minatori intrappolati è diventato un caso nazionale, anche perché in Cile è vivo il ricordo della vicenda del gruppo di minatori che sì riuscirono a salvare qualche anno fa (vedi Fides 13/10/2010): si trattò di 33 minatori intrappolati per 67 giorni a 700 metri di profondità, nella miniera di San Josè (Copiapò).
Ieri sera, attraverso un comunicato, la Compagnia Minera Cerro Bayo ha confermato che "non c'è alcuna possibilità di trovare vivi i minatori Jorge Sánchez e Enrique Ojeda", bloccati sotto terra per un incidente accaduto il 9 giugno.
(CE) (Agenzia Fides, 28/06/2017)