AMERICA/STATI UNITI - Azione legale per bloccare l'espulsione dagli USA dei caldei e degli altri immigrati iracheni

lunedì, 26 giugno 2017 migranti   medio oriente   chiese orientali  

Detroit Free Press

Detroit (Agenzia Fides) – Gli avvocati statunitensi impegnati nella tutela legale degli immigrati e collegati all'American Civil Liberties Union del Michigan provano a bloccare la potenziale espulsione dagli USA di 1400 immigrati iracheni, che potrebbero essere rispediti in Iraq in base alle nuove disposizioni in materia di immigrazione poste in atto dall'Amministrazione Trump. Con un ricorso depositato sabato 24 giugno presso la Corte federale di Detroit, gli avvocati hanno chiesto che le procedure di espulsione siano bloccate, e che al ricorso legale contro il reimpatrio forzato degli immigrati iracheni sia riconosciuto lo status di class action.
La vicenda, come riferito dall'Agenzia Fides (vedi Fides 23/6/2017) riguarda in maniera particolare 114 iracheni, in gran parte cristiani caldei, arrestati nell'area di Detroit dai poliziotti dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice) lo scorso 12 giugno. Si tratta per lo più di uomini residenti negli States da decenni. L'operazione fa seguito all'accordo tra Stati Uniti e Iraq, con cui il governo di Baghdad ha accettato di accogliere un certo numero di cittadini iracheni sottoposti all’ordine di espulsione, pur di essere tolto dalla lista nera delle nazioni colpite dal cosiddetto “muslim ban”, il bando voluto del Presidente Donald Trump per impedire l'accesso negli USA ai cittadini provenienti da sei Paesi a maggioranza musulmana considerati come potenziali “esportatori” di terroristi. Alcuni degli arrestati cristiani avevano avuto in passato problemi con la giustizia, elemento che secondo le forze di polizia giustificherebbe la decisione di sottoporli alla misura del reimpatrio forzato in Iraq. Nella giornata di giovedì 22 giugno, il giudice distrettuale Mark Goldsmith aveva sospeso per 14 giorni le procedure di espulsione, periodo durante il quale dovrà decidere se il suo tribunale è competente per deliberare in merito all'intera vicenda. Anche il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako è intervenuto sul caso: in una lettera al Vescovo caldeo Frank Kalabat, alla guida dell'Eparchia di San Tommaso Apostolo a Detroit, il Primate della Chiesa caldea ha espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie degli iracheni colpiti dalle disposizioni di espulsione, e auspicato che il governo statunitense trovi adeguata soluzione all'emergenza umanitaria provocata dalle misure di allontanamento, rivolte anche contro padri di famiglia con figli piccoli (GV) (Agenzia Fides 26/6/2017).


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