AFRICA/SUD SUDAN - Emergenza fame: a morire di più sono, ancora una volta, le mamme e i bambini

sabato, 25 febbraio 2017

CUAMM

Yirol (Agenzia Fides) - Le grandi agenzie internazionali delle Nazioni Unite hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui si richiama con forza l’attenzione sulla situazione di emergenza: 100 mila persone stanno rischiando di morire di fame nel nord del Sudan e, se non si interviene immediatamente, si teme che circa la metà della popolazione (5 milioni e mezzo) arrivi, entro luglio, a non avere accesso al cibo.
“Nei giorni scorsi ero in Sud Sudan. Proprio mentre ero lì, lunedì 20 febbraio, il Governo del paese ha ufficialmente dichiarato una nuova e terribile emergenza: la fame! Sta colpendo principalmente lo Stato di Unity, area che confina per larga parte con lo Stato dei Laghi, dove noi dell’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm operiamo” racconta a Fides don Dante Carraro, Direttore del Cuamm. “Quello che più dà amarezza e sconforto - continua don Dante - è che in questo caso l’emergenza è dettata da un contesto di insicurezza, da una guerra civile per cui la gente muore o scappa. A morire di più sono, ancora una volta, le mamme e i bambini, l’odio porta a uccidere i propri fratelli, a seminare morte e disperazione. Il timore è che l’emergenza dilaghi e non rimanga confinata nello Stato di Unity”.
“Come Cuamm stiamo già lavorando a due importanti progetti per sostenere il trattamento della malnutrizione severa in 78 centri sanitari periferici. L’obiettivo è mettere in trattamento 9.600 bambini al di sotto dei 5 anni. Siamo sul campo con 1.023 operatori locali e 53 internazionali, di cui una ventina italiani”. “È difficile per noi, in Italia, capire fino in fondo cosa significa ‘morire di fame’. Proviamo per un attimo a immedesimarci in quelle donne che arrivano agli ospedali di Yirol e Cueibet o al centro di salute di Maper, con i loro bimbi malnutriti, piccoli che magari hanno 1 anno e pesano 5-6 kg! Non dobbiamo fermarci solo a dichiarazioni, ma dobbiamo rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti, come ha detto di recente Papa Francesco”, conclude il Direttore del Cuamm.
(DC/AP) (25/2/2017 Agenzia Fides)


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