AFRICA/CONGO RD - “La politica ha preso in ostaggio la società civile” denuncia il CEPADHO

martedì, 31 gennaio 2017 società civile   politica  


Kinshasa (Agenzia Fides) - “La società civile congolese è ostaggio della politica” lamenta il CEPADHO (Centro Studi per la Promozione della pace, della democrazia e dei diritti umani), una organizzazione della società civile del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in un comunicato inviato all’Agenzia Fides, sulle trattative per l’attuazione dell’accordo politico del 31 dicembre (vedi Fides 30/1/2017).
Al tavolo delle trattative, mediate dai Vescovi congolesi, siedono i partiti della maggioranza presidenziale, quelli dell’opposizione firmatari dell’accordo del 18 ottobre 2016 (vedi Fides 18/10/2016) e quelli che, fino alle intese di San Silvestro, chiedevano l’abbandono del potere del Presidente Joseph Kabila, il cui mandato è scaduto il 19 dicembre.
“Per quel che riguarda il compromesso sulla gestione del nostro Paese, la nostra organizzazione nota che gli attori politici riservano alla società civile un posto e un ruolo di figurante” afferma il comunicato.
Il CEPADHO lamenta in particolare il fatto che nel nuovo governo di unità nazionale, previsto dagli accordi di San Silvestro, su 53 posti solo 2 sono riservati ad esponenti della società civile.
“Questo modo di ridurre il ruolo della società civile deve essere percepito come la volontà deliberata degli attori politici congolesi di escludere il popolo dalla gestione della cosa pubblica e quindi, dall’organizzazione di elezioni libere, democratiche e trasparenti” rimarca il comunicato.
“Il CEPADHO ricorda all’opinione nazionale e internazionale che essendo stato assegnato al futuro governo il compito di organizzare le elezioni, questo non ci riuscirà escludendo la società civile” conclude il comunicato. (L.M.) (Agenzia Fides 31/1/2017)


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