ASIA/COREA DEL SUD - Crisi politica: i vescovi chiedono le dimissioni della presidente Park

sabato, 7 gennaio 2017 politica   corruzione   società civile   diritti umani   preghiera  

Seul (Agenzia Fides) - Mentre la Corea del Sud è attraversata da una vicenda che ha travolto la nazione, con il processo per impeachment in corso a carico della presidente Park Geun-hye, la Conferenza episcopale cattolica , preoccupata di “proteggere e sviluppare la democrazia in maniera pacifica e matura” nel paese, ha diffuso un messaggio titolato “La giustizia scorra come un torrente perenne”, in cui i vescovi sposano la richiesta popolare di dimissioni della presidente.
Per oltre tre mesi si sono susseguite imponenti manifestazioni di piazza a Seul e nelle altre principali città coreane per chiedere le dimissioni della Park. La donna, eletta nel 2012, è al centro di uno scandalo a causa della sua controversa relazione con Choi Soon-sil, figlia di un leader di un culto sciamanico. Secondo quanto emerso, la PArk è stata manipolata dalla santona Choi Soon-sil che ha usato questa influenza per controllare gli affari di stato (accedendo a documenti riservati) e nel contempo per arricchirsi, pilotando contributi dei grandi gruppi industriali a fondazioni da lei controllate. Il Parlamento coreano ha autorizzato il processo di impeachment a carico della Park per corruzione, frode, abuso di potere, in violazione degli obblighi costituzionali.
Nel documento pervenuto all’Agenzia Fides, la Chiesa cattolica coreana ribadisce il suo l'impegno e “discernimento, con atteggiamento profetico, per interpretare i segni dei tempi”. I vescovi scrivono: “Desideriamo che la pace e la giustizia scorrano come un fiume e preghiamo per la benedizione di Dio" sulla Corea, attraversata da una fase di profonda crisi e di grande tensione politica e sociale.
Dicendosi preoccupati per la violazione della sovranità nazionale e dei principi cardine dello stato di diritto, i vescovi coreani chiedono esplicitamente le dimissioni del Park e invitano il Parlamento nazionale ad agire per l'interesse e il bene comune della nazione.
Il crollo della leadership - rileva il testo - rischia di far affondare il paese in una paralizzante crisi economica, con conseguenze dannose per tutti: per questo, senza indugiare, la classe politica è chiamata a “versare lacrime di penitenza” e a “ristabilire la fiducia e la speranza della gente” che in modo legittimo ha espresso forte disapprovazione e amarezza verso l'intera vicenda.
Per evitare “instabilità e disordine”, bisognerebbe accettare che la Presidente Park non è più politicamente in grado di svolgere il suo compito, e che si dimetta, essendo decaduta la fiducia della popolazione: per questo si invoca “un nuovo capitolo nella storia della democrazia in Corea, tenendo unito tutto paese”.
A tal fine vi è un forte richiamo ai parlamentari perchè mettano da parte le logiche di partito e il calcolo politico e profondano “uno sforzo bipartisan per normalizzare la situazione, senza risparmiarsi”, restituendo un buon governo alla nazione e rispondendo alle attese delle gente, che è molto indignata. Il tutto al fine di garantire “pace e giustizia alla Corea”. (PA) (Agenzia Fides 7/1/2016)


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