AMERICA/STATI UNITI - La comunità haitiana e le scuole di Miami si mobilitano per gli aiuti ad Haiti

mercoledì, 12 ottobre 2016 catastrofi naturali   sanità   cooperazione  
Uragano Matthew ad Haiti

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Uragano Matthew ad Haiti

Miami (Agenzia Fides) – Il responsabile generale delle scuole di Miami-Dade, Alberto M. Carvalho, ha annunciato che in seguito alla crisi causata dall'uragano Matthew, dipendenti e studenti della zona si organizzeranno per le operazioni di soccorso ed aiuto alle vittime di Haiti. Le organizzazioni che guideranno questo impegno sono la Catholic Charities dell'Arcidiocesi di Miami e Padre Reginald "Reggie" Jean-Mary, della chiesa cattolica di Notre Dame d'Haiti a Miami. A Miami risiede la più grande comunità di haitiani che vivono negli Stati Uniti.
"Il popolo di Haiti è parte integrante della nostra comunità e della comunità mondiale, sono i nostri fratelli e sorelle" ha detto Alberto M. Carvalho annunciando il piano d'azione domenica scorsa, 9 ottobre, durante la Messa nella chiesa di Notre Dame d'Haiti a Miami. "In meno di dieci anni, Haiti è stata devastata da più disastri naturali. Le scuole pubbliche di Miami-Dade si uniscono ancora una volta a padre Reggie e alla Catholic Charities per mobilitare le nostre risorse, le nostre associazioni per aiutare il popolo di quella nazione a ricostruire il loro paese".
Oggi, 12 ottobre, inizia la raccolta di generi alimentari da inviare ad Haiti, con un appello specifico per gli alimenti per bambini.
L'uragano Matthew ha devastato soprattutto la parte sud occidentale di Haiti il 4 ottobre, distruggendo case, inondando villaggi, devastando colture, isolando diverse parti del paese (vedi Fides 8/10/2016). I rapporti informano che circa 900 persone sono state uccise e 350.000 hanno bisogno di aiuto. Secondo l'UNICEF, Haiti sta affrontando la più grande crisi umanitaria dopo il terremoto del 2010. I funzionari della sanità pubblica temono che la mancanza di acqua potabile, cibo e riparo, potrebbe aggravare l'epidemia di colera nel paese (vedi Fides 11/10/2016).
(CE) (Agenzia Fides 12/10/2016)


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