AFRICA/TANZANIA - “The Next Generation Program” per ridurre la malnutrizione nelle regioni di Simiyu e Ruvuma

sabato, 1 ottobre 2016 malnutrizione  

CUAMM

Dar Es Salaam (Agenzia Fides) - Il 5 ottobre si terrà a Dar Es Salaam, in Tanzania, “The Next Generation Program – Local Experiences, Global Impact”. Si tratta di un incontro sullo stato della nutrizione nel Paese durante il quale verrà presentato il progetto “The Next Generation Program: integrated Promotion of Nutrition, Growth and Development in Tanzania” che ha l’obiettivo di ridurre la malnutrizione del 17% nelle regioni di Simiyu e Ruvuma e trattare oltre 16.160 bambini che soffrono di malnutrizione acuta. Entro il 2019, anno di conclusione delle attività, l’obiettivo è di prevenire 77.300 casi di malnutrizione cronica e 1.870 decessi.
“Basta davvero poco per garantire a una donna una gravidanza dignitosa ed è proprio per questo che utilizziamo le flipchart nella comunicazione con le future mamme”. E’ quanto si legge in un comunicato inviato dal CUAMM all’Agenzia Fides. “Una flipchart è un piccolo catalogo in lingua locale e immagini, dove vengono rappresentate e descritte tutte le buone pratiche e precauzioni da avere durante la gravidanza. Questo catalogo viene mostrato alle future mamme, che capita non sappiano leggere, per poterle guidare nel loro percorso verso il parto con più attenzione verso se stesse.”
Il progetto punta anche a far cambiare le abitudini alimentari, spesso scorrette, delle mamme e a creare fiducia nei servizi sanitari. Questo programma è nato dentro al sistema sanitario tanzano fin dall’inizio e supporta distretti, comunità e strutture per il parto. Avviato nel dicembre 2015 vuole dimostrare, entro la fine del 2019, che la malnutrizione acuta e cronica possono essere affrontate nell’ambito del sistema sanitario tanzano, per ottenere migliori risultati a un costo minore. Per fare questo, il CUAMM sta lavorando alla creazione e alla formazione di una rete di Community Health Workers attivi nei villaggi, che visitino le donne incinte, i neonati e i bambini al di sotto dei cinque anni, per riconoscere e intervenire sui piccoli affetti da malnutrizione cronica e riferire al centro di salute quelli affetti da malnutrizione acuta.
(AP) (1/10/2016 Agenzia Fides)


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