“Europa del terzo millennio, la Chiesa a te ed a tutti i tuoi figli ripropone Cristo, vera speranza dell’uomo e della storia”

venerdì, 15 aprile 2005

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Venerdì 1° ottobre 1999 il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto nella Basilica Vaticana la solenne concelebrazione eucaristica per l’apertura dell’Assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, sul tema “Gesù Cristo, vivente nella sua chiesa, sorgente di speranza per l’Europa”. E’ stata questa la seconda Assemblea per l’Europa (la prima si era svolta nel 1991) e l’ultima della serie dei Sinodi continentali in preparazione al Grande Giubileo.
Nell’omelia il Papa sottolineò il desiderio comune “di rendere sempre più incisivi e concreti in ogni angolo dell’Europa l’annuncio e la testimonianza di Cristo”. “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, sempre” ha proseguito il Santo Padre. “Gesù Cristo è vivente nella sua Chiesa e, di generazione in generazione, continua ad accostarsi all’uomo e a camminare con lui. Specialmente nei momenti della prova, quando le delusioni rischiano di far vacillare la fiducia e la speranza, il Risorto incrocia le vie dell’umano smarrimento e, anche se non conosciuto, si fa nostro compagno di strada… Questo è anche il senso delle diverse Assemblee continentali del Sinodo dei Vescovi: Cristo risorto vivente nella sua Chiesa, cammina con l’uomo che vive in Africa, in America, in Asia, in Oceania, in Europa per suscitare o risvegliare nel suo animo la fede, la speranza e la carità”.
“Con l’Assemblea Sinodale che oggi ha inizio - spiegò il Papa - il Signore vuole rivolgere al popolo cristiano, pellegrino nelle terre comprese tra l’Atlantico e gli Urali, un forte invito alla speranza”. Gesù Cristo è stato crocifisso nei lager e nei gulag, ha sofferto dovunque l’uomo è stato umiliato e oppresso, ha subito la passione delle tante vittime innocenti delle guerre e dei conflitti che hanno insanguinato l’Europa, e conosce anche lo scoraggiamento di molti: “Gli entusiasmi suscitati dalla caduta delle barriere ideologiche e dalle pacifiche rivoluzioni del 1989 sembrano essersi purtroppo rapidamente smorzati nell’impatto con gli egoismi politici ed economici”. In questo contesto, la Chiesa sente il dovere di rilanciare il messaggio di speranza affidatole da Dio, che non si fonda su un’ideologia utopistica: “Europa del terzo millennio, la Chiesa a te ed a tutti i tuoi figli ripropone Cristo, unico Mediatore di salvezza ieri, oggi e sempre. Ti propone Cristo, vera speranza dell’uomo e della storia”.
Il Santo Padre proclamò in quella circostanza tre nuove Compatrone dell’Europa: santa Edith Stein, santa Brigida di Svezia e santa Caterina da Siena, “anche per sottolineare il grande ruolo che le donne hanno avuto ed hanno nella storia ecclesiale e civile del Continente fino ai nostri giorni”. Le tre sante, che si affiancano ai Patroni Benedetto da Norcia e Cirillo e Metodio, oltre ad essere legate in modo speciale alla storia del continente, “esprimono mirabilmente la sintesi tra contemplazione ed azione” e possono essere fonte di ispirazione per i cristiani e le comunità ecclesiali di ogni confessione, come per i cittadini e gli stati europei. Auspicando che i lavori sinodali consentissero di rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus, il Papa concluse l’omelia con queste parole: “Cristo possa essere rinnovata sorgente di speranza per gli abitanti del vecchio continente, nel quale il Vangelo ha suscitato nei secoli un’incomparabile messe di fede, di amore operoso e di civiltà”. (Agenzia Fides 15/4/2005)


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