AMERICA/PERU - Al via il progetto “Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti”

sabato, 14 maggio 2016 tratta esseri umani   diritti umani   vescovi  
tratta di persone e traffico di migranti

tratta di persone e traffico di migranti

Lima (Agenzia Fides) – La Commissione per la Pastorale della Mobilità Umana della Conferenza Episcopale Peruviana ha dato il via al progetto "Prevenzione della tratta di persone e traffico di migranti in Perù: rafforzamento delle reti sociali per la prevenzione e l’assistenza alle vittime, a livello nazionale e nelle aree di confine", in collaborazione con la Ong "Progetto Mondo MLAL" (Movimento Laici America Latina). Il progetto si propone di contribuire a ridurre la vulnerabilità sociale delle potenziali vittime della tratta e del traffico di migranti in tutto il territorio peruviano, con particolare attenzione alle aree di confine e nelle zone considerate a rischio.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, una delle aree d'intervento del progetto è il Vicariato apostolico di Jaén, dove si svolgerà, grazie al sostegno del Vescovo Sua Ecc. Mons. Gilberto Vizcarra Mori, SJ., un workshop di formazione per sacerdoti, religiosi, catechisti rurali e autorità locali, per definire le reti e i piani d'azione in materia di migrazione e tratta di persone. Questo incontro avrà come temi: diritti umani e migrazione, dottrina sociale della Chiesa in materia di migrazione, realtà della tratta in Perù. Si prevede che sia l'inizio di un lavoro pastorale costante e in coordinamento permanente con le istituzioni del governo e della società civile nella zona, per proteggere i migranti e le loro famiglie.
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione delegata dal Congresso per seguire questo problema, intitolato "Piano nazionale di azione contro la tratta di persone in Perù 2011- 2016", il Perù è considerato luogo di origine e transito per la tratta internazionale. Il primo grande problema è la mancanza di dati aggiornati. Dal 2004 al 2011 la Polizia nazionale ha registrato 974 vittime (92% femmine e 8% maschi), le zone con più vittime sono quelle all'interno del paese e la foresta amazzonia. Lo stesso governo ha informato che nel 2011 le vittime sono state per il 58% minorenni.
(CE) (Agenzia Fides, 14/05/2016)


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