ASIA/PAKISTAN - Bambino cristiano di due anni ucciso da un uomo musulmano

mercoledì, 11 maggio 2016 islam   violenza   minoranze religiose  

The Voice

Samsoon Masih mostra la foto del figlio ucciso

Faisalabad (Agenzia Fides) – E’ uno dei casi in cui lo status sociale più alto e la ricchezza si trasformano in prepotenza e arbitrio verso i più deboli e vulenrabili. Un ricco proprietario terriero musulmano, che ha tanti cristiani al suo servizio, espressione di fasce della società povere e svantaggiate, ha ucciso un bambino cristiano di due anni e mezzo. Come appreso da Fides, il piccolo Ayaan è stato ucciso il 3 maggio scorso nel distretto cristiano di Nazimabad, a Faisalabad. La sua famiglia è stata raggiunta dall’organizzazione “The Voice” che si occupa di tutela legale e assistenza delle minoranze, che ha provveduto a registrare una denuncia alla polizia.
Haji Rasheed, l’omicida, aveva stipulato un accordo con il cristiano Samsoon Masih, operaio, padre di Ayaan, per tinteggiare la sua abitazione. Samsoon, prossimo alla fine dell’opera, ha chiesto la somma pattuita per il lavoro, che gli è stata negata.
Dopo la controversia, Samsoon ha detto che non avrebbe più lavorato in casa di Rasheed. Questi, insieme con suo figlio Bahsrat, ha fatto irruzione in casa del cristiano, iniziando a sparare in modo indiscriminato. Samsoon Masih e suo padre Ishaq Masih sono stati feriti, mentre il figlio minore Ayaan, raggiunto da un proiettile alla testa, è morto sul colpo. In seguito alla denuncia, i due musulmani sono stati fermati dalla polizia che ha avviato le indagini.
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, coordinatrice di “The Voice”, commenta a Fides: “Siamo desolati. Un bimbo innocente ucciso a due anni mezzo a causa di un meschino contratto per verniciare una casa. E’ disumano. Il governo pakistano dovrebbe aiutare a sviluppare nella società un senso di pazienza e di uguaglianza. I musulmani non dovrebbero considerare i membri di altre religioni come insetti o animali, da poter uccidere impunemente. Faremo del nostro meglio per ottenere giustizia”. (PA) (Agenzia Fides 11/5/2016)


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