AMERICA/PARAGUAY - “Lo stato ascolti il grido dei contadini e le loro proposte” chiedono i Vescovi

giovedì, 17 marzo 2016 vescovi   indigeni   aree di crisi   conferenze episcopali  
Contadini del Paraguay

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Contadini del Paraguay

Asuncion (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP) esprime il suo sostegno alle esigenze della popolazione che darà vita alla XXIII "Marcia del Contadino Povero" in programma oggi, 17 marzo, nella capitale paraguaiana, a cui si prevede la presenza di migliaia di famiglie raggruppate nella Federazione Nazionale Contadina (FNC).
“Abbiamo bisogno che la misericordia abbracci la giustizia, ecco perché abbiamo bisogno di promuovere soluzioni strutturali ai problemi dei contadini attraverso il dialogo e l'incontro tra i responsabili delle politiche pubbliche di sviluppo integrale e sostenibile" dice la lettera della CEP pervenuta a Fides.
I Vescovi sottolineano le necessità delle famiglie che vivono nelle zone rurali del paese e ribadiscono che la soluzione è stabilire un modello di "agricoltura familiare" per i contadini del Paraguay. Inoltre sollecitano interventi urgenti nel campo dell'assistenza sanitaria e dell’istruzione pubblica di qualità per la popolazione rurale. Il testo si conclude ricordando che "E' responsabilità dello Stato ascoltare il grido dei contadini e le loro proposte".
All’Agenzia Fides è pervenuta anche la testimonianza di Sua Ecc. Mons. Gabriel Escobar Ayala, SDB, Vescovo del Vicariato Apostolico del Chaco Paraguayo, che invita la popolazione a denunciare la terribile situazione delle strade all’interno del paese, in modo particolare nell’Alto Paraguay, dove praticamente non esistono. Il Vescovo racconta che il 15 marzo hanno dovuto soccorrere un ragazzo malato della scuola dell’ "Internado Ñu Apu'a" a circa 100 km da Fuerte Olimpo. Sebbene fossero andati con un fuoristrada, attrezzato per questo tipo di terreno, hanno rischiato di non arrivare a causa delle 17 interruzioni incontrate lungo la strada, mettendo così a rischio la salute del ragazzo. Mons. Escobar ha già denunciato questa situazione anche in precedenti occasioni (vedi Fides 29/02/2016).
(CE) (Agenzia Fides, 17/03/2016)


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