AMERICA/MESSICO - L’Arcivescovo di Monterrey invita a pregare "per i nostri fratelli detenuti e per le loro famiglie”

venerdì, 12 febbraio 2016 vescovi   violenza   chiese locali   evangelizzazione  
Famiglie dei detenuti davanti al centro

Famiglie dei detenuti davanti al centro

Nuevo Leon (Agenzia Fides) – Una preghiera per le vittime di Topo Chico, dopo la rivolta e l’incendio verificatosi la notte tra il 10 e l’11 febbraio, nel Centro di Riabilitazione di quella zona, a Nuevo Leon, è stata chiesta da Sua Ecc. Mons. Rogelio Cabrera López, Arcivescovo di Monterrey. Nel comunicato diffuso ieri, pervenuto a Fides, proprio nell'inizio della Quaresima, un momento privilegiato di riflessione per la comunità cattolica, l'Arcivescovo scrive: "Invitiamo tutta la comunità ad unirsi a noi nella preghiera per i nostri fratelli che sono detenuti e per le loro famiglie, che vivono momenti di angoscia per quello che è successo (...), si parla di perdite umane e feriti gravi, per questo preghiamo Dio che questa situazione riesca ad essere controllata e le autorità competenti ne diano informazione".
Il governatore di Nuevo Leon poche ore fa ha corretto la cifra dei morti a 49, mentre in un primo rapporto si parlava di 52 vittime. Nessun detenuto è fuggito. Ha dovuto anche ammettere che alcuni detenuti sono morti per i colpi di armi da fuoco. La causa della rivolta è stata lo scontro tra due bande, dopo che una di queste aveva incendiato il magazzino dei viveri. Ci sono inoltre 12 feriti gravi e un gruppo di detenuti è stato trasferito in un altro penitenziario.
Il carcere di Topo Chico è il più vecchio della zona, risale al 1943, ed è stato segnalato da alcune Ong per essere uno dei più affollati del paese e con una situazione di mancanza di sicurezza.
La Commissione Nazionale per i Diritti Umani ha chiesto di aprire subito un'indagine sul caso.
(CE) (Agenzia Fides, 12/02/2016)


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