ASIA/MYANMAR - Al voto vince il partito di Aung San Suu Kyi: ora la riconciliazione nazionale

mercoledì, 11 novembre 2015 democrazia   elezioni   riconciliazione   diritti umani  

Yangon (Agenzia Fides) – “Lega nazionale per la democrazia”, il partito della leader Aung San Suu Kyi, annuncia di aver ottenuto oltre il 70% dei consensi nelle elezioni tenutesi l’8 novembre in Myanmar, guadagnando almeno 78 seggi su 88 in Parlamento. Mervyn Thomas, direttore dell’Ong “Christian Solidarity Worldwide” (CSW), che ha seguito da vicino gli eventi, in una nota inviata a Fides osserva: “E’ un risultato veramente importante e storico anche se le elezioni non sono state libere ed eque, migliaia di cittadini sono stati privati dei diritti civili e, in alcuni luoghi, i candidati della Lega hanno subito minacce e pressioni”. La Costituzione limita il potere di governo ma “la popolazione del Myanmar si è espressa per un cambiamento forte e chiaro” prosegue. Intanto il partito dei militari ha ammesso ufficialmente la sua sconfitta. Tuttavia alcune clausole nella Costituzione impediscono che Aung San Suu Kyi diventi presidente, e garantiscono ai militari il 25% dei seggi in Parlamento, dando ai militari anche il controllo sulla nomina di diversi ministri, come quelli degli interni e degli esteri. Il partito di Aung San Suu Kyi ora affronterà in Parlamento la sfida di cercare di eleggere un presidente. “Ci sono diverse questioni urgenti, come la pace e la riconciliazione nazionale. Ora bisogna restare vigili e continuare a lavorare e pregare per il cambiamento che il popolo della Birmania desidera così fortemente” conclude la nota di CSW. (PA) (Agenzia Fides 11/11/2015)


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