ASIA/PAKISTAN - Un anno fa due coniugi cristiani furono arsi vivi: oggi vita nuova per i loro figli

giovedì, 5 novembre 2015 blasfemia   solidarietà   minoranze religiose  

Lahore (Agenzia Fides) – Un anno fa, il 4 novembre 2014, un episodio generò un’ondata di orrore in tutto il Pakistan, scioccando il mondo intero: i due coniugi cristiani Shama e Shahzad Masih furono gettati in una fornace per mattoni da una folla di musulmani e arsi vivi per sospetta blasfemia. In Pakistan l’anniversario di quel tragico incidente è stato celebrato in diverse comunità del Paunjab. La loro memoria è viva soprattutto nel prendersi cura dei loro figli, come fa oggi la “Cecil Chaudhry & Iris Foundation”, Ong che promuove progetti per i gruppi più emarginati in Pakistan.
La Presidente della Fondazione, la cattolica Michelle Chaudhry, ha dichiarato a Fides: “Teniamo Shama e Shahzad nel profondo del nostro cuore; due vite innocenti perse a causa dell’estremo bigottismo nella nostra società. I fanatici non solo hanno bruciate due vite preziose in quella fornace; ma hanno bruciato l'umanità, hanno bruciato i principi dell'Islam e hanno bruciato il Pakistan di Jinnah e nessun risarcimento monetario può compensare un simile atto estremo di violenza”.
La Fondazione è impegnata a costruire una società giusta ed equa: “Per questo – prosegue – ricordiamo la sentenza del 19 giugno 2014 della Corte Suprema, che ha espressamente chiesto al governo di promuovere la tolleranza religiosa e sociale e di proteggere le minoranze religiose”.
La Fondazione chiede giustizia per Shama e Shehzad, auspicando che i responsabili dell’omicidio siano consegnati alla giustizia e che “sia garantita la sicurezza e la protezione di ogni pakistano, a prescindere dalla fede, genere, lingua, etnia, come sancito dalla Costituzione”.
La Cecil & Iris Chaudhry Foundation si è assunta la responsabilità di garantire una istruzione ai tre figli dei coniugi uccisi: “Abbiamo voluto portare un cambiamento in meglio nella vita di questi bambini, avendo una grande fiducia nel potere dell'educazione. Oggi ci dà immenso piacere vedere questi bambini felici, sicuri e impegnati in modo proficuo nelle attività scolastiche”. (PA) (Agenzia Fides 5/11/2015)


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