AMERICA/MESSICO - "Nessuno può rimanere indifferente”. Un anno fa, la strage dei 43 studenti di Iguala

sabato, 26 settembre 2015 politica   diritti umani   chiese locali  
Chiesa di Guerrero

Chiesa di Iguala, Guerrero (Messico)

Guerrero (Agenzia Fides) – "Nessuno può rimanere indifferente. La consapevolezza della grandezza e della dignità di ogni persona ci deve portare ad amare, rispettare, promuovere e difendere la vita in tutte le sue espressioni e momenti, e non tollerare od incoraggiare la cultura della morte". Così si legge nel messaggio del vescovo della diocesi Chilpancingo-Chilapa, Sua Ecc. Mons. Salvador Rangel Mendoza, O.F.M., inviato a Fides dalla conferenza Episcopale Messicana, e pubblicato oggi 26 settembre, a un anno dalla tragedia in Iguala, la strage di 43 studenti uccisi dai narcotrafficanti con la complicità dei politici locali nello Stato messicano di Guerrero (Vedi Fides 14/10/2014).
"Dinanzi a questa situazione drammatica" scrive Mons. Rangel Mendoza "i discorsi non sono abbastanza; è necessario uno sforzo delle autorità competenti per chiarire i fatti ed arrivare insieme con la società, a cominciare dalle famiglie degli scomparsi, alla verità".
Mons. Rangel Mendoza, afferma: "Dobbiamo cominciare a esaminare noi stessi davanti a Dio e davanti alla nostra coscienza civica, e chiederci che cosa ha causato questi eventi deplorevoli e riprovevoli. Così ci renderemo conto che la causa principale è la dimenticanza della dignità e dei diritti di ogni persona".
Il vescovo raccomanda a tutti due cose: la preghiera e il lavoro. "Chiediamo a Dio il dono della pace, e di lavorare per essa con azioni concrete a favore del dialogo, la verità, la giustizia, la riconciliazione e il rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti", si legge nel messaggio, che si conclude con un appello a "non lasciare spazio al disordine e l'anarchia" e a costruire la pace insieme alle tante "persone buone e positive" che vivono nello Stato di Guerrero. (CE) (Agenzia Fides, 26/09/2015)


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