AFRICA/BURKINA FASO - Trovato l’accordo con i golpisti; i Vescovi: “non distruggete le attese del popolo”

mercoledì, 23 settembre 2015

Ouagadougou


Ouagadougou (Agenzia Fides) - I golpisti tornano nelle loro caserme, accettando di ristabilire nelle sue funzioni il Presidente della transizione, Michel Kafando, e i militari lealisti si impegnano a posizionare le proprie truppe a 50 km dalla capitale, Ouagadougou, e a proteggere i golpisti e i loro familiari. Sono questi i punti essenziali dell’accordo raggiunto per mettere fine alla crisi in Burkina Faso. All’origine c’è il tentato golpe del 17 settembre da parte del Régiment Sécurité Présidentielle (RSP), l’unità d’elite incaricata della protezione del deposto Presidente Blaise Compaoré.
Gli accordi sono stati raggiunti grazie alla mediazione della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO) e di Mogho Naaba, leader tradizionale dei Mossis, la principale etnia del Paese.
Nel frattempo i Vescovi del Burkina Faso in un comunicato pervenuto all’Agenzia Fides hanno condannato il golpe che “ha messo brutalmente fine al processo di transizione e alle attese di un intero popolo”. I Vescovi lamentano “le violenze e le loro conseguenze funeste: perdite di vite umane, feriti e distruzioni di beni” e offrono “le loro condoglianze sincere alle famiglie delle vittime”.
Il messaggio avverte inoltre che, se il golpe avesse avuto successo, l’Unione Africana avrebbe imposto sanzioni economiche nei confronti del Burkina Faso con conseguenze nefaste su una popolazione che vive già nella precarietà. Dopo aver ricordato la cacciata a furor di popolo di Compaoré a fine ottobre 2014, I Vescovi concludono con l’invito alla preghiera per la pace nel Paese, lanciando un appello alle parti coinvolte perché risolvano la crisi con “un dialogo vero, chiaro, franco e rispettoso dei valori per i quali il popolo è insorto”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/9/2015)


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