AMERICA/CILE - “Non c’è speranza senza solidarietà”: il Card. Ezzati nel giorno dell’Indipendenza ricorda le vittime del terremoto

sabato, 19 settembre 2015

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Santiago (Agenzia Fides) – “Vi invito a rivolgere il pensiero, il cuore e la preghiera alle persone che soffrono gli effetti del terremoto che ha colpito il centro nord del nostro paese. Da questo luogo di preghiera, esprimo vicinanza e solidarietà alle famiglie che hanno perso una persona cara, e a tutti coloro che hanno subito danni alle loro case, proprietà e posti di lavoro. Vi invito ad unirvi alle iniziative promosse dal governo e dagli organismi di solidarietà perchè il dolore di coloro che sono stati vittime, sia alleviato dall’impegno per un recupero efficace e veloce”. Sono le parole con cui il Card. Ricardo Ezzati, Arcivescovo di Santiago del Cile, ha iniziato la sua omelia ieri, 18 settembre, in occasione del tradizionale Te Deum di ringraziamento celebrato in Cattedrale, per la Festa nazionale dell’indipendenza, alle presenza delle autorità e dei rappresentanti delle diverse confessioni religiose.
La forte scossa di terremoto che ha colpito il Cile, soprattutto la parte centrale del Paese, nella notte tra il 16 e il 17 settembre, con epicentro nella regione del Coquimbo, circa 200 chilometri a nord della capitale, ha causato, secondo gli ultimi dati, 12 morti, 15 feriti, alcuni dispersi, centinaia di senzatetto, oltre a generare panico e caos, anche per lo sfollamento in previsione di uno tsunami e le numerose scosse di assestamento susseguitesi fino a poche ore fa.
“Viviamo tempi difficili” ha sottolineato il Cardinale nell’omelia, pervenuta all’Agenzia Fides, citando le varie forme di corruzione, la mancanza di sicurezza, il flagello della droga, i furti, le diverse forme di violenza e di intolleranza, la violenza familiare. Il clima aggressivo e violento che ormai caratterizza la società “suscita paura, insicurezza, sfiducia e frantuma le nostre relazioni umane”. “Stiamo vivendo una profonda crisi di speranza e di solidarietà" ha sottolineato il Card. Ezzati, che ha proseguito: “Gran parte della crisi di valori e di senso che sperimentiamo nel nostro paese, ha a che fare con l'indebolimento della solidarietà e con il culto dell'individualismo che arriva a sostituire Dio con l'amore per sé stessi”.
L’Arcivescovo di Santiago ha spiegato che “la speranza non è un semplice desiderio o una illusione” e che “la speranza va di pari passo con l'amicizia civica, la solidarietà, l'amore”. Tre sono le sfide principali che oggi ci troviamo di fronte: essere custodi della creazione e della vita; crescere in umanità; recuperare la fiducia.
“E’ tempo di ricostruire la fiducia fraterna, familiare, del vicinato; tra politici, religiosi, economi e nella società – ha concluso il Card. Ezzati -. E in questa sfida dobbiamo arruolarci tutti e tutte, soprattutto quelli che credono che la persona umana e la società non si possono sviluppare senza la fiducia, con le porte della casa e del cuore chiuse agli altri”. (SL) (Agenzia Fides 19/09/2015)


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