ASIA/IRAN - Il Direttore nazionale delle Pom: “rendiamo grazie a Cristo per l'accordo sul nucleare”

mercoledì, 15 luglio 2015

Teheran (Agenzia Fides) - “Questo accordo rappresenta di certo un passo positivo per il nostro Paese, come anche per il resto del mondo. Credo che in tanti, in questi giorni, aspettavano con trepidazione questo risultato”. Cosi il sacerdote caldeo iraniano Hormoz Aslani Babroudi, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missinarie (POM) dell'Iran, esprime a Fides la propia gioia per l'accordo sul nucleare raggiunto ieri a Vienna.
“Non entro nel campo politico, che non mi compete - premette padre Hormoz -, ma di certo posso dire che anche tutti i cristiani, insieme a tutto il popolo iraniano, gioiscono perchè le loro preghiere sono state ascoltate. D'ora in poi sarà più facile per il mondo avere uno sguardo positivo verso l'Iran, potrà prevalere il desiderio di armonia e sarà più facile far vedere a tutti che l'Iran non è come lo raccontano certi network mediatici. Potremo lavorare e usare la scienza per il bene del Paese, potremo sviluppare le tecnologie per vivere meglio e saranno smentite le insinuazioni malevole messe in circolazione anche in queste ore da chi è pregiudizialmente ostile all'Iran”.
L'Iran, prosegue il sacerdote caldeo, è sempre stato “un Paese ricco di cultura, abitato da un popolo civile e tenace. In tutti gli anni passati siamo andati avanti anche nel campo della scienza, dell'educazione, della tecnologia e dell'informatica, e anche in quello della medicina, nonostante i limiti imposti dalle sanzioni che ci privavano persino di certe materie prime”.
Padre Hormoz riferisce a Fides soprattutto la gioia, fiera e contagiosa, che registra anche nelle comunità cristiane: “Siamo tutti felici di questo risultato, anche noi cristiani, che qui non siamo stranieri, ma siamo e ci sentiamo orgogliosamente iraniani. Preghiamo Nostro Signore Gesù Cristo e rendiamo grazie a Lui per questa buona notizia. Gli chiediamo che ci protegga. Gli chiediamo anche che benedica e dia forza e coraggio a tutto il popolo e a tutto il nostro amato Iran, compresi i responsabili che hanno cura di noi e dirigono il Paese”. (GV) (Agenzia Fides 15/07/2015).


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