AMERICA/NICARAGUA - Ancora polemiche sul canale transoceanico; per Mons. Baez “serve più trasparenza”

lunedì, 15 giugno 2015

Managua (Agenzia Fides) – Sono riprese in questi giorni le discussioni sul progetto del Grande Canale interoceanico del Nicaragua, destinato a collegare oceano Atlantico e Pacifico (vedi Fides 24/11/2014), e questa volta il tema è stato la salinità del lago Nicaragua. Il lago è il principale bacino idrico del paese e ospita una ricca fauna acquatica: con la costruzione del canale, verrebbe sfruttato nella sua lunghezza. Malgrado si tratti di un argomento compreso nello studio presentato dalla HKND Group, compagnia responsabile del progetto, l'opinione pubblica e qualche studioso, hanno contestato quanto afferma il progetto.
Il problema di fondo è stato evidenziato dal Vescovo ausiliare di Managua, Sua Ecc. Mons. Silvio Baez, e riguarda la mancanza di trasparenza da parte del governo sul progetto completo, che il governo negli ultimi mesi si è preoccupato di presentare come “progetto nazionale”.
Secondo la nota pervenuta a Fides da una fonte locale, Mons. Baez ha affermato: “Riguardo al progetto del Canale come Nazionale, in questo momento esso non lo è, perché in realtà la popolazione inizialmente non ha partecipato alla decisione". Ha anche criticato il fatto che finora non sia stato reso pubblico il contenuto degli studi sull’impatto ambientale, che sono stati presentati alla Commissione del Gran Canale. "Avere segreti non è mai una cosa buona nella gestione di un governo. Più un governo è trasparente, più è democratico" ha ribadito Mons. Baez.
Secondo dati raccolti da Fides, il governo del Nicaragua si era impegnato ad analizzare i 14 volumi presentati sugli "Estudios de Impacto Ambiental y Social (EIAS)" in un periodo di 120 giorni, ma ancora non si sa nulla al riguardo. La Conferenza Episcopale del Nicaragua (CEN) a più riprese (vedi Fides 13/01/2015) ha espresso la sua preoccupazione per lo spostamento della popolazione interessata al progetto e per le ripercussioni sull’ambiente.
(CE) (Agenzia Fides, 15/06/2015)


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