ASIA/PAKISTAN - Arrestati 22 musulmani per l’attacco al quartiere cristiano: strage evitata anche grazie ai leader islamici

martedì, 9 giugno 2015

Lahore (Agenzia Fides) – Sono 22 gli arrestati e oltre 700 i musulmani indagati per l’attacco di massa contro il quartiere cristiano di Sandha, a Lahore, avvenuto il 24 maggio in seguito all’accusa di presunta blasfemia commessa dal cristiano Humayun Faisal. Lo riferiscono a Fides alcuni avvocati cristiani locali. Faisal, disabile mentale, era stato accusato di aver bruciato alcune pagine del Corano. La folla ha tentato di linciarlo ma la polizia, arrestandolo, lo ha salvato. L’ira dei manifestanti si è rivolta allora verso le case del quartiere dove l’uomo abitava e solo un rapido intervento degli agenti ha evitato una “punizione collettiva” che poteva diventare un massacro.
La polizia (nella bagarre un agente è rimasto ferito) ha registrato una denuncia contro 700 persone , arrestandone 22, tra cui l'imam Liaqat Jamait Islami, che ha istigato i musulmani alla violenza .
Come riferito a Fides dall’Ong CLAAS, che sta seguendo il caso, il leader musulmano Haji Pir Shafiq ha cercato di fermare gli aggressori e ha salvato la vita di Humayun, consegnandolo alla polizia.
“Altri due leader musulmani si sono distinti per il loro intervento a favore dei cristiani” racconta a Fides il domenicano p. James Channan, Direttore del “Peace Center” a Lahore. “L’imam della moschea reale di Lahore, Abdul Khabir Azad, avendo appreso dei disordini, si recato subito sul posto ed è rimasto fino alle tre di notte, parlamentando con i leader musulmani locali per fermare sul nascere ogni violenza. Anche Alama Tahir Ashrafi, presidente del Consiglio degli Ulema del Pakistan, è giunto sul luogo per mediare. I due hanno condannato qualsiasi rappresaglia sui cristiani innocenti, contribuendo a riportare la calma. Hanno agito per la giustizia, dando un ottimo esempio”
P. Channan nota: “Quando un cristiano è solo accusato di presunta blasfemia (tutta da dimostrare) ci sono persone che istigano alla violenza e una intera comunità è ritenuta responsabile. E’ avvenuto diverse volte in passato in Pakistan che musulmani si siano fatti giustizia da soli, attaccando interi quartieri cristiani. E’ un fatto incredibile e inaccettabile per lo stato di diritto”.
Intanto gli avvocati sperano che, data la condizione mentale di Humayun Faisal, l'accusa di blasfemia possa essere cancellata. Nel quartiere di Sandha circola ancora grande paura tra i cristiani: alcuni di loro hanno preferito lasciare temporaneamente le proprie case per timore di ritorsioni. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2015)


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