ASIA/TURCHIA - Elezioni: il buon risultato del partito curdo blocca il disegno di Erdogan

lunedì, 8 giugno 2015

Istanbul (Agenzia Fides) - I risultati delle elezioni politiche turche svoltesi domenica 7 giugno segnano una battuta d'arresto nel progetto perseguito dal Presidente Recep Tayyip Erdogan, che mirava a raggiungere la maggioranza assoluta per poter indire un referendum costituzionale e trasformare la Turchia in una Repubblica presidenziale. Il Partito Akp di Erdogan rimane la prima forza politica del Paese, ma con il 41% dei voti riesce a ottenere circa 258 deputati, rimanendo molto al di sotto dei 330 necessari per appoggiare la proposta di un referendum costituzionale. Secondo Partito è quello dei kemalisti del Chp, con il 25% dei voti, mentre fa un balzo in avanti il Partito ultra-nazionalista Mhp, passando dal 13 al 16,5% dei voti. Ma il risultato elettorale più significativo è quello ottenuto dal Partito curdo dello Hdp, guidato da Selahattin Dermitas, che è riuscito a raccogliere il 13% dei consensi, superando la soglia che precludeva l'ingresso in Parlamento alle formazioni che non avessero raggiunto il 10% dei voti.
Nel sistema elettorale turco, la soglia del 10 per cento era stata introdotta proprio per scongiurare l'ingresso in Parlamento di un Partito identitario curdo. Molti analisti concordano nel suggerire che proprio il risultato inatteso dell'Hdp ha contribuito a affossare i disegni “presidenzialisti” di Erdogan. “Alle elezioni turche - dichiara all'Agenzia Fides Michalis Vasiliadis, direttore dello storico giornale di lingua greca di Istanbul Apogevmatini - la democrazia ha battuto la monocrazia uno zero. E il gol è stato segnato al novantesimo minuto dal carismatico leader curdo Selahattin Dermitas, dopo una partita in cui gli arbitri non avevano mai concesso nemmeno una punizione a favore della democrazia”. (GV) (Agenzia Fides 8/6/2015).


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