AFRICA/EGITTO - Commenti positivi e polemiche sul caso dei cristiani etiopi liberati in Libia con l'intervento egiziano

martedì, 12 maggio 2015

Il Cairo (Agenzia Fides) – Il caso recente di 27 cristiani etiopi rapiti in Libia e liberati grazie al coinvolgimento decisivo degli apparati egiziani sta suscitando valutazioni positive intorno all'impegno profuso dal governo egiziano nell'operazione. Giovedì 7 maggio, è stato lo stesso Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ad accogliere all'aeroporto del Cairo i 27 etiopi liberati dopo che erano caduti nelle mani di gruppi jihadisti operanti in territorio libico. I media egiziani hanno confermato il coinvolgimento diretto degli apparati militari e di intelligence egiziana nella liberazione degli ostaggi, senza fornire dettagli sulle modalità dell'operazione e il livello dell'implicazione egiziana.
Il Presidente al-Sisi, durante l'accoglienza dei sequestrati liberati, si è limitato a dire che gli apparati egiziani “hanno fatto ogni sforzo” per “liberare e proteggere i nostri fratelli etiopi”. L'efficacia dell'intervento egiziano è stata apprezzata ed esaltata da commentatori e politici etiopi. Il Primo Ministro etiope Hailemariam Desalegn ha telefonato ad al-Sisi, esprimendogli riconoscenza per tutte le decisioni che mirano a “assicurare stabilità all'Egitto e ai Paesi arabi e africani la cui sicurezza legata a quella del Mar Rosso”. Mentre il professore e opinion maker Alemayehu G.Mariam ha pubblicamente polemizzato con le autorità etiopiche per lo scarso impegno adoperato nella tutela degli etiopi esposti in Libia alle violenze delle bande armate. (GV (Agenzia Fides 12/5/2015).


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