ASIA/LIBANO - I Vescovi maroniti chiedono che sia ripristinata la festa dei “Martiri libanesi”

giovedì, 7 maggio 2015

Beirut (Agenzia Fides) – Anche i Vescovi maroniti chiedono che sia ridato lustro alla “festa dei Martiri libanesi”, celebrata il 6 maggio per commemorare i nazionalisti libanesi trucidati a Beirut il 6 maggio 1916 su ordine di Jamal Pasha, il wali ottomano della Grande Siria, e finita nel cono d'ombra in anni recenti per non turbare i rapporti con la Turchia di Erdogan. I membri dell'episcopato maronita, riunitisi proprio mercoledì 6 maggio a Bkerkè per l'incontro mensile presieduto dal Patriarca Bechara Boutros Rai, nel comunicato finale dell'incontro hanno chiesto esplicitamente che la celebrazione della festa dei martiri sia inserita nella lista delle feste nazionali e sia utilizzata anche per onorare tutti coloro – militari e civili – che sono morti e continuano a morire nella difesa e al servizio della Patria libanese.
I martiri nazionalisti libanesi erano in parte musulmani e in parte cristiani, compreso il sacerdote Youssef al-Hayek. La loro condanna a morte da parte dei turchi avvenne nel tempo in cui la popolazione libanese fu colpita da una grande carestia che provocò 250mila morti, senza ricevere aiuti dall'Impero Ottomano. “Negli anni in cui era premier Rafiq Hariri - spiega all'Agenzia Fides il Vescovo Francois Eid, Procuratore patriarcale maronita presso la Santa Sede – si erano intensificati i rapporti con la Turchia di Erdogan e i turchi avevano chiesto di abolire questa festa, che li metteva in cattiva luce. In effetti, dal 2007 al 2014 le celebrazioni ufficiali della festa sono state sospese. Ma ieri le mamme dei militari libanesi morti negli ultimi tempi e quelle dei militari rapiti dai jihadisti sono scese davanti al monumento in Piazza dei Martiri, insieme a una moltitudine di cui facevano parte anche gli studenti di tante scuole cristiane. Hanno riempito tutta la zona di fiori e manifesti, per ricordare al governo che i martiri libanesi vanno celebrati anche se i turchi non vogliono. Nei tempi tormentati che stiamo vivendo, con i settarismi che mettono a rischio l'unità della Nazione libanese - conclude il Vescovo Eid - c'è il pericolo che ognuno si preoccupi solo dei 'suoi' morti. Per questo la Chiesa maronita sostiene la necessità di ripristinare una festa dei martiri che sia davvero nazionale, e che può contribuire a preservare l'unità del popolo libanese”. (GV) (Agenzia Fides 7/5/2015).


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