OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Aumentano i casi di tubercolosi multiresistente ai farmaci e scarseggia l’accessibilità alle cure

martedì, 31 marzo 2015

Port Moresby (Agenzia Fides) - In Papua Nuova Guinea l’85% della popolazione vive nelle zone rurali dove l’accesso ai servizi sanitari è molto precario ed è altrettanto difficile raggiungere gli ospedali. Inoltre manca personale specializzato: ci sono un medico e 5 infermiere ogni 10 mila persone. Questa situazione aumenta le difficoltà di contrasto alla diffusione delle malattie infettive, tra queste la tubercolosi, multiresistente ai farmaci.
Nell’isola la sanità copre solo il 19% della popolazione e meno della metà ha accesso all’acqua potabile, la tbc è la causa principale delle morti ospedaliere. Secondo fonti ufficiali, mentre in tutto il mondo dal 1990 il tasso di mortalità causato dalla tbc è diminuito del 45%, in Papua Nuova Guinea negli ultimi 5 anni i nuovi contagi registrati ogni anno sono passati da 16 mila a 30 mila. L’ostacolo principale, attualmente, è di natura culturale. Gli specialisti della Facoltà di Medicina locale sostengono che nella fase dell’incubazione i pazienti ricorrono subito agli stregoni e ai rimedi locali e arrivano in ritardo nei centri sanitari, quando oramai la malattia è in uno stadio avanzato. Nei villaggi rurali del distretto di Kikori, provincia meridionale del Golfo, l’ong Medici Senza Frontiere (MSF) ha diagnosticato dallo scorso anno circa 50 nuovi casi al mese, tra questi anche pazienti di 10 mesi di età. Il gruppo che fa registrare il numero principale di contagi comprende persone nella fascia di età tra 15 e 24 anni, i giovani rappresentano fino al 28% dei casi del Paese. La tbc può contagiare una o tutte le parti del corpo umano e di conseguenza pregiudica la persona riducendo la sua produttività per la società e la comunità. La Papua Nuova Guinea è il Paese più abitato degli Stati insulari dell’oceano Pacifico, con 7 milioni di persone. (AP) (31/3/2015 Agenzia Fides)


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