ASIA/PAKISTAN - Minacce e ritorsioni per gli operatori sanitari impegnati nelle vaccinazioni contro la polio

giovedì, 5 marzo 2015

Peshawar (Agenzia Fides) – Gli operatori sanitari impegnati in tutto il Pakistan nelle vaccinazioni contro la polio continuano a trovare molte resistenze e a subire minacce da parte di genitori che si rifiutano di far vaccinare i propri figli. Solo quest’ultima settimana, come parte di una campagna rivolta a 27 milioni e 700mila bimbi pakistani, le autorità hanno arrestato 470 genitori nella regione di Peshawar. Il numero di casi confermati è aumentato da 58 nel 2012 a 306 nel 2014, in concomitanza con gli attacchi agli operatori sanitari.
Dal 2012 sono stati uccisi 79 operatori o addetti alla sicurezza. Intere aree del Paese sono state rese off limits al personale medico da gruppi militanti che li hanno minacciati. Tra queste il territorio tribale del Waziristan, che si trova lungo il confine tra Pakistan e Afghanistan. In questi due anni un’operazione militare contro i ribelli talebani ha tagliato fuori queste aree tribali dove i militanti hanno imposto divieti. Durante questo periodo, è stato negato l’accesso ai vaccini anche ad alcuni di quelli che lo richiedevano.
Gli attacchi continuano, nonostante le campagne gestite dal governo per convincere la gente che la vaccinazione contro la polio è essenziale per mantenere i loro figli al sicuro. Secondo dati ufficiali, dall’inizio del 2015 sono state uccise già sei persone in 4 attacchi. L’impegno da parte del governo per espandere la copertura della polio è stato nel frattempo rafforzato. In una riunione di esperti tenutasi a febbraio è stata evidenziata la necessità di intensificare la copertura durante la 'bassa stagione' invernale quando vi è un calo del rischio di trasmissione del virus. (AP) (5/3/2015 Agenzia Fides)


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