AFRICA/EGITTO - Liberati due copti sequestrati a Minya, silenzio sui 21 rapiti in Libia

lunedì, 9 febbraio 2015

Minya (Agenzia Fides) – Si chiamano Milad Emad e Malak Khalaf i due cristiani copti liberati ieri dopo essere stati per più di 9 giorni nelle mani di una banda di sequestratori che li avevano rapiti nell'area di Minya. Secondo quanto riportato da fonti locali consultate dall’Agenzia Fides, i due giovani (il primo di 25 anni, il secondo di 20) sono stati rilasciati dopo che per la loro liberazione è stato pagato un riscatto di 110mila lire egiziane, pari a circa 13mila euro. La notizia del rilascio è stata accolta con gioia dalle famiglie dei due rapiti, mentre nella stessa area di Minya cresce l'apprensione per la sorte dei 21 copti originari di quella regione che dall'inizio dell'anno sono stati sequestrati in Libia, nell'area della città di Sirte. In più occasioni, le indiscrezioni circolate sulla loro liberazione si sono rivelate infondate, e finora anche la mobilitazione di clan tribali egiziani, attivatisi per ottenere il loro rilascio, non hanno ottenuto risultato.
Nell'Alto Egitto, il rapimento sistematico di persone appartenenti alla comunità cristiana copta ha assunto da tempo le dimensioni di un vero e proprio business criminale. Secondo dati forniti di recente dal copto Mina Thabet, militante dell'Unione giovanile Maspero e fondatore del Partito d'iniziativa popolare, nel solo Governatorato di Minya la somma complessiva di denaro versata per pagare il riscatto di cristiani rapiti a partire dal gennaio 2011 – quando in Egitto iniziò la cosiddetta “primavera araba” che avrebbe portato alla caduta del regime di Hosni Mubarak – ha superato da tempo la cifra di 120 milioni di lire egiziane. Pari a più di 16 milioni di euro. (GV) (Agenzia Fides 9/2/2015).


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