ASIA/PAKISTAN - Conversioni e matrimoni forzati legittimati dall’Alta Corte

sabato, 17 gennaio 2015

Karachi (Agenzia Fides) – Protesta e delusione tra le minoranze religiose indù e cristiane dopo una sentenza dell’Alta Corte della provincia del Sindh, nel Sud del Pakistan: il tribunale ha di fatto legittimato la conversione forzata all'Islam e il matrimonio di una minorenne indù con un ricco uomo musulmano che l’aveva presa con sé. Come appreso da Fides, l’uomo Riaz Sial si è sposato con la ragazza indù Angeli Maghward, di soli 12 anni, dopo averla convinta a convertirsi all'Islam.
I genitori della ragazza hanno presentato denuncia in forza del fatto che la ragazza era minorenne e rimarcando la “conversione forzata”. La Corte ha stabilito la legittimità del tutto, ritendo valido l’accodo firmato tra l’uomo e la ragazza. Il grande disappunto delle minoranze lo spiega Fides l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill: “Non abbiamo alcun problema ad ammettere la legittimità di una conversione ad un'altra fede, sulla base del libero arbitrio, né ad ammettere un matrimonio basato sul libero consenso. Ma quando qualcuno viene rapito, convertito con la forza e costretto al matrimonio, il tutto legittimato dalla legge, è difficile chiedere tranquillità e silenzio alle minoranze e agli attivisti dei diritti umani. Esprimiamo tutto il nostro disappunto e ricorreremo in tutte le sedi possibili”. (PA) (Agenzia Fides 17/1/2015)


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