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Baltimore (Agenzia Fides) – "Le scuole cattoliche offrono una formazione alla fede continua, vocazioni alla vita religiosa e al sacerdozio, un elevato livello di istruzione, e collaborano con le comunità latine e con quelle sottorappresentate, come parte della missione della Chiesa": lo hanno detto due Vescovi statunitensi nel corso dell'Assemblea generale di autunno della Conferenza Episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB), il 10 novembre.
Il primo, secondo la nota inviata all’Agenzia Fides dalla USCCB, l’Arcivescovo George J. Lucas, di Omaha, Nebraska, Presidente della Commissione per l’educazione cattolica, ha detto: "Le scuole cattoliche operano come comunità, piuttosto che burocrazie, ed i risultati sono i più alti livelli di coinvolgimento e di voti degli studenti. Bisogna sottolineare che il 99 per cento degli studenti che frequentano le scuole cattoliche le concludono bene, l'87 per cento dei diplomati delle scuole cattoliche continua i suoi studi universitari e, secondo il National Assessment of Educational Progress, gli studenti Latini e afro-americani che frequentano le scuole cattoliche hanno più probabilità di diplomarsi nella scuola superiore e all'università”.
Sua Ecc. Mons. Daniel E. Flores, Vescovo di Brownsville, Texas, Presidente della Commissione sulla Diversità Culturale nella Chiesa, ha riferito: “per la mentalità latina, le scuole religiose sono solo private e costose, quindi non accessibili, ecco perché in molte comunità cattoliche con un grande numero di fedeli latini non ci sono studenti o responsabili latini delle scuole cattoliche, e neanche si informano al riguardo”.
Ma questa mentalità sta cambiando: la percentuale di bambini ispanici iscritti nelle scuole cattoliche degli Stati Uniti è cresciuta dal 12,8 per cento al 15 per cento negli ultimi quattro anni. "L'ago si muove nella giusta direzione, ma lo fa lentamente" ha sottolineato Mons. Flores.
(CE) (Agenzia Fides, 13/11/2014)
