ASIA/IRAQ - Festival dei giovani cristiani a Ankawa. Per tener viva la speranza

sabato, 11 ottobre 2014

Erbil (Agenzia Fides) – La Chiesa caldea ha organizzato a Ankawa - sobborgo di Erbil abitato da cristiani - un festival di tre giorni per i giovani, con un programma caratterizzato da momenti di festa, canti, preghiera e riflessione. Alla tre-giorni, appena conclusa e ospitata nel giardino del convento delle suore caldee Figlie di Maria immacolata, hanno partecipato almeno 250 ragazzi e ragazze, compresi molti appartenenti alle famiglie di Mosul e della Piana di Ninive che hanno trovato rifugio a Ankawa dopo aver dovuto lasciare le proprie case davanti all'avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico (IS). Il filo conduttore del festival è stato rappresentato da alcune riflessioni sulla figura di Re Davide, sui suoi spostamenti nella terra d'Israele e sulle vicende emblematiche del suo percorso umano, segnato da grandi crudeltà ma anche dalla pentimento per i propri peccati, dalla penitenza e dalla richiesta di perdono. I momenti di approfondimento sulla figura di Re Davide sono stati curati da Bashar Matti Warda, Arcivescovo di Erbil dei Caldei. Agli incontri ha preso parte anche Amel Shamon Nona, Vescovo di Mosul dei Caldei, costretto anche lui a lasciare la propria diocesi dopo che in quella città si è insediato il sedicente Califfato islamico. “Di solito” spiega il Vescovo Nona all'Agenzia Fides “un festival per i giovani delle Chiese del nord iracheno veniva organizzato ogni anno nei mesi estivi. Quest'anno non è stato possibile, per tutto quello che è accaduto dopo l'arrivo dei jihadisti. Poi à stato deciso di farlo adesso, e nelle condizioni in cui viviamo, anche questo festival ha assunto un valore particolare. Nei tre pomeriggi e nelle tre serate che abbiamo trascorso insieme, riflettere intorno alla figura di Davide è stato un modo anche per guardare alle nostre vicende alla luce della fede biblica. In Davide, le situazioni che attraversa, segnate anche dal suo peccato, lo portano a scoprire che la speranza viene dal Signore. E' stato anche un tentativo di aiutare i ragazzi a non chiudersi nel pessimismo, a non cadere in depressione, e a accorgersi che anche nella condizione che stiamo vivendo il Signore può custodire la nostra speranza”.
Riguardo ai problemi materiali, il Vescovo Nona riferisce a Fides che sta crescendo la preoccupazione per l'approssimarsi della stagione fredda, visto che tante persone vivono ancora nelle tende, in condizioni di piena emergenza. “Facciamo il possibile” riconosce monsignor Nona “ma non è facile trovare soluzioni per la massa di persone che si trovano in difficoltà. E spesso, c'è solo la Chiesa a aiutarli”. (GV) (Agenzia Fides 11/10/2014).


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