AFRICA/CONGO RD - Continuano le violenze nelle aree che l’esercito ha dichiarato “libere” dalla guerriglia

lunedì, 6 ottobre 2014

Kinshasa (Agenzia Fides)- I guerriglieri di origine ugandese dell’ADF-Nalu continuano a seminare il terrore tra la popolazione nel territorio di Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Lo denuncia un comunicato inviato all’Agenzia Fides dalla società civile del Nord Kivu.
Secondo il documento, i guerriglieri agiscono in aree dichiarate “sicure” dall’esercito regolare congolese, che pertanto ha ridotto la presenza delle proprie truppe in quelle zone.
L’ADF-Nalu è un gruppo di guerriglia nato dall’unione di due precedenti movimenti che si battono contro il governo ugandese, l’Allied Democratic Forces e il National Army for the Liberation of Uganda. In realtà l’ADF-Nalu più che combattere in territorio ugandese contro l’esercito di Kampala, si è insediato da tempo nel Nord-Kivu congolese e, analogamente ad altri gruppi simili presenti nell’est della RDC, si dedica al taglieggiamento della popolazione civile e allo sfruttamento illegale delle risorse naturali congolesi. Questo gruppo è accusato del rapimento di più di 600 civili, tra i quali ci sarebbero i 3 padri assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione) di nazionalità congolese, Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasikundi e Edmond Bamutute, scomparsi la sera del 19 ottobre 2012 dalla loro parrocchia Notre-Dame des Pauvres di Mbau, a 22 km da Beni (vedi Fides 22/10/2012).
Secondo la Società civile del Nord Kivu, ci sarebbero inoltre segnali di ricostituzione dell’ M23, il gruppo armato formalmente sciolto, che tra il 2011 e il 2013 aveva preso il controllo di una parte importante del Nord Kivu. (L.M.) (Agenzia Fides 6/10/2014)


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