AMERICA/NICARAGUA - I Vescovi sulla legge 779: urgente la sua revisione, la Chiesa non è ausiliare della polizia

mercoledì, 17 settembre 2014

Managua (Agenzia Fides) – Sua Ecc. Mons. César Bosco Vivas Robelo, Vescovo di Leon, Vice presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua (CEN), ha dichiarato che il legislatore sandinista Edwin Castro, rappresentante capo del partito di governo nella attuale legislatura, ha riconosciuto che la Chiesa non sarà costretta ad intervenire nei conflitti di famiglia come ausiliare della polizia nazionale, secondo quanto viene stabilito dalla legge 779, approvata lo scorso luglio dal presidente Ortega, senza consultare la Chiesa.
Tale legge, “Legge Integrale contro la violenza sulle donne”, all'articolo 46 del regolamento, riconosce ufficialmente che le Commissioni pastorali religiose assumono il ruolo di ausiliarie dei “Commissariati delle Donne” (rappresentanze locali del Ministero della Donna) e quindi della polizia nazionale, e sono quindi chiamate ad intervenire quando si tratta l'adozione di misure cautelari.
"Il deputato Castro, che era molto disponibile, mi ha spiegato che in nessun momento si è voluta forzare la Chiesa - afferma Mons. Bosco nella nota inviata a Fides dopo l’incontro con il politico - e ha chiarito che il governo ha orientato i suoi membri a salvaguardare la famiglia. Era anche d'accordo sul fatto che noi Vescovi abbiamo il diritto di esercitare il nostro ministero con rispetto, e comunque non vogliono creare alcun tipo di attrito con la Chiesa, tanto meno interferire nella dottrina". Mons. Bosco Vivas, che è anche il Responsabile della Pastorale Familiare della CEN, aggiunge che questa legge in pratica mette “una specie di camicia di forza” alla Chiesa e ha concluso affermando che comunque c’è la disponibilità di entrambe le parti a revisionare la legge. (CE) (Agenzia Fides, 17/09/2014)


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