AMERICA/PERÚ - Le Confessioni tramite Internet non sono valide, il requisito indispensabile per celebrare il sacramento della Penitenza è la presenza fisica del fedele: richiamo della Conferenza Episcopale Peruviana dinanzi al diffondersi di presunti “confessionali cibernetici”

martedì, 22 marzo 2005

Lima (Agenzia Fides) - Di fronte al dilagare di informazioni errate circa la possibilità di accostarsi al Sacramento della Confessione o Penitenza tramite un “confessionale cibernetico”, allestito sul web, e in conformità con quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico circa il luogo proprio per ricevere le confessioni sacramentali (cfr. CIC, canone 964 - §1), la Conferenza Episcopale Peruviana ribadisce che “per ricevere il Sacramento della Confessione è indispensabile, oltre alle condizioni o requisiti inerenti al sacramento, la presenza fisica del fedele e la manifestazione delle proprie colpe al sacerdote in persona”. Quindi “in nessun caso, l'accusa integrale dei peccati gravi o l'assoluzione di un sacerdote che si trova lontano dal penitente, sono considerate valide per la Chiesa Cattolica”.
Il breve comunicato della Chiesa peruviana si chiude ricordando quanto affermato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, nel documento “Chiesa ed Internet”: “La realtà virtuale non può sostituire la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia, la realtà sacramentale degli altri Sacramenti e il culto partecipato in seno a una comunità umana in carne e ossa. Su Internet non ci sono Sacramenti. Anche le esperienze religiose che vi sono possibili per grazia di Dio, sono insufficienti se separate dall'interazione del mondo reale con altri fedeli” (cfr n.9). (RZ) (Agenzia Fides 22/3/2005; righe 15; parole 204)


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