ASIA/COREA DEL SUD - L'Arcivescovo di Seul: “Il Papa in Corea? Un messaggio di speranza per tutta l’Asia”

lunedì, 3 febbraio 2014

Seul (Agenzia Fides) – “Una visita apostolica di Papa Francesco in Corea sarebbe un messaggio di speranza a tutti i paesi in Asia. Speriamo con tutto il cuore possa avvenire. Servirebbe anche a dare grande motivazione alla Chiesa coreana per continuare a lavorare sulla evangelizzazione dell’Asia”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides l’Arcivescovo di Seul, Andrew Yeom Soo-jung, appena nominato cardinale da Papa Francesco. Nei giorni scorsi il portavoce della Sala Stampa vaticana, p. Federico Lombardi, aveva detto che “una visita del Papa in Corea è allo studio e potrebbe verificarsi in occasione della dell’Asian Youth Day, l’incontro dei giovani cattolici asiatici, in programma a Daejeon, dal 10 al 17 agosto”.
Commentando il possibile viaggio pastorale, l’Arcivescovo dice a Fides: “Ogni volta che ne ha la possibilità, Papa Francesco sottolinea il bisogno più urgente per la Chiesa di oggi: la capacità di guarire le ferite e di riscaldare i cuori dei fedeli”. Questo orientamento pastorale va contestualizzato nella Corea: “La società coreana oggi – nota l’Arcivescovo – vive il problema del divario tra ricchi e poveri, e la differenza ideologica tra il partito progressista e il conservatore. Queste divisioni causano ansia e caos nella società. Ci sono differenze anche nella Chiesa cattolica coreana e molte persone si trovano ad affrontare crisi di fede. Spero che una visita del Santo Padre in Corea possa essere per noi occasione per imparare a superare queste differenze e a coesistere armoniosamente nell'amore di Cristo”.
Il neo cardinale conclude: “L’approccio pastorale di Papa Francesco è quello di sottolineare l'insegnamento fondamentale della fede cristiana: aiutare il prossimo e amare i poveri. Pertanto, la missione più importante della Chiesa coreana è prendersi cura dei poveri e degli emarginati. Una visita del Santo Padre in Corea non solo porterebbe grande speranza alla Chiesa coreana, ma anche a tutta la società coreana”. (PA) Agenzia Fides 3/2/2014)


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